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Energia, Italia indietro nell'Ue su fonti pulite elettricità

Think tank, in 5 anni solo 5 GW di nuovo eolico e solare

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 11 DIC - L'Italia è indietro nell'Unione europea sulle fonti rinnovabili per la produzione elettrica. Dal 2015 al 2020 ha installato meno di 2 GW di eolico e 3 GW di solare. Nel 2020 sole e vento rappresentavano solo il 16,5% della produzione elettrica italiana. E il Piano nazionale dell'energia, il Pniec, prevede che al 2030 le rinnovabili siano il 55% del mix elettrico, mentre altri importanti paesi europei prevedono almeno il 75%. Lo scrivono in uno studio congiunto i think tank sulla transizione ecologica Ember (UK) ed Ecco (Italia).

Secondo la ricerca, Austria, Danimarca, Germania, Portogallo, Spagna, Svezia e Olanda hanno obiettivi di almeno il 75% di rinnovabili nel loro mix elettrico al 2030, mentre il Pniec italiano (Piano nazionale integrato energia e clima) alla stessa data prevede solo il 55%. Il target italiano per l'eolico è il solare è solo il 34% dei consumi. Questo è molto meno di altri paesi come Danimarca (94%), Olanda (72%), Spagna (72%), Portogallo (54%), Germania (54%) e Grecia (47%).

L'installazione di nuovi impianti eolici e solari in Italia è stagnante, e le centrali a carbone sono sostituite da centrali a gas. Il Pniec prevede al 2030 una produzione di 119 terawatt di elettricità dal gas (una delle quote più elevate nella Ue), il 38% della produzione elettrica complessiva.

Ember ed Ecco scrivono che "il meccanismo italiano dei sussidi, finanziato con soldi pubblici, permette alle utilities di investire in nuove centrali termoelettriche dal 2024 al 2040, grazie a pagamenti fino a 70 euro al kilowattora". Ma secondo i think tank "generare energia dalle centrali a gas esistenti è tre volte più caro che dalle nuove centrali eoliche e solari".

Inoltre "I prezzi dell'elettricità sono triplicati in Italia nell'ultimo anno" soprattutto "a causa dell'aumento dei prezzi del gas". (ANSA).

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