(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Solo lo 0,5 per cento dell'acqua
sulla Terra è utilizzabile come acqua dolce, e il cambiamento
climatico riduce l'accumulo di acqua terrestre di un centimetro
ogni anno. Sono dati dell'Agenzia dell'Onu per la meteorologia
che avverte: nel 2050 cinque miliardi di persone avranno
problemi di accesso a risorse idriche. Significa che, secondo le
stime del Water Grabbing Observatory, nel 2030 il 47 per cento
della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress
idrico, che si traduce in elevatissimo stress sociale.
Se ne parla nel libro della giornalista Fausta Speranza "Il
senso della sete. L'acqua tra geopolitica, diritti, arte e
spiritualità" (Infinito Editore 2021). Il testo offre una
disamina dei disastri ambientali e delle prospettive di una
tecnologia green, ma anche un excursus nel patrimonio
umanistico, religioso e artistico che dalle più antiche e remote
civiltà gravita intorno alla più emblematica delle risorse. Il
libro contiene la lettera di Papa Francesco all'autrice
(giornalista di Radiuo Vaticana), la prefazione di Vandana
Shiva, le introduzioni e postfazioni di Pasquale Ferrara,
Leonardo Becchetti, Francesco Profumo, Stefano Ceccanti.
In piena pandemia, negli Stati Uniti la più essenziale delle
risorse è stata quotata in Borsa, e in Europa si è alzata
l'allerta sulle microplastiche e su altri inquinanti negli
Oceani, mentre aumentano piogge torrenziali e siccità, due
facce dello stesso fenomeno del surriscaldamento climatico.
Bisogna ripensare il legame tra sistemi naturali e sistemi
sociali, sostiene Speranza, che ricorda la sacralità dell'acqua
in tutte le espressioni di spiritualità, religiosità, arte,
filosofie che il mondo ha conosciuto in tutti i tempi e in tutte
le latitudini. (ANSA).