Avrebbe imposto il 'pizzo' ai
propri connazionali, per restare nelle aree di sosta nomadi del
vicentino, un gruppo di uomini di etnia rom, nei confronti dei
quali sono scattate oggi nove misure cautelari. I carabinieri di
Rosà e il nucleo operativo dei carabinieri di Bassano del Grappa
(Vicenza) hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia
cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Vicenza,
nei confronti di tre uomini di etnia rom, e della misura degli
arresti domiciliari di altri sei: Per la Procura si tratterebbe
di un' associazione a delinquere dedita all'estorsione.
Gli indagati, appartenenti a diverse famiglie provenienti
dalla città romena di Lugoj, in Italia in particolare a Rosà e
Ravenna, avevano costituito una associazione per delinquere
fondata sul vincolo familiare e su una gerarchia verso i "capi"
del gruppo. L'indagine coordinata dalla Procura di Vicenza ha
preso le mosse da numerose denunce presentate da una famiglia di
etnia rom residente nel Vicentino, a partire dalle quali è stato
accertato come gli indagati compissero estorsioni in denaro nei
confronti dei connazionali, per consentire loro di restare ,
senza ritorsioni, nei territori nei quali si erano stabiliti. Le
intimidazioni avvenivano con violenze, richieste di estorsioni,
ostentando armi e munizioni e imponendo una sorta di 'pizzo',,
per far pagare il quale non avrebbero esitato provocare incendi
ai danni di chi non pagava.
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