La Corte europea dei diritti
umani (Cedu) ha dichiarato irricevibile il ricorso di Giancarlo
Galan contro la legge Severino, affermando che la sua
destituzione dal mandato parlamentare in seguito alla condanna
per corruzione nel caso degli appalti Mose, non può essere
equiparata a una pena. La misura, dice la Cedu, non può quindi
essere presa in considerazione nel caso si lamenti una
violazione dell'articolo 7 della convenzione europea dei diritti
umani, che prevede la non retroattività dell'applicazione delle
leggi in materia penale.
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