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La nautica chiede almeno il Codice...

La ripartenza, la nautica, il futuro

Responsabilità editoriale Saily.it

IL MARE ARRIVA SEMPRE DOPO PER LA POLITICA - Il pnrr, i soldi dell'Europa, le grandi riforme, i cambi strutturali necessari a una ripresa vera e sostenibile. L'Italia si muove, ma quanto mare e quanta nautica ci sono in questa fase? Con un comunicato congiunto Unioncamere, Confindustria Nautica e Assonat chiedono (almeno) l'approvazione dei decreti attuativi per far partire davvero il Codice della Nautica da diporto

 

Le associazioni di rappresentanza del mondo nautico per una volta unite (almeno una parte di esse) davanti alle istituzioni del paese, per chiedere che in questa fase di riforme e investimenti epocali con i soldi del recovery, l'Italia pensi un po' anche al mare, che potrebbe essere così palesemente una delle sue risorse più strategiche. Una iniziativa che appare piuttosto timida e sicuramente tardiva: governo e parlamento discutono er limano i recovery plan da mesi e mesi, e tanti settori dell'economia hanno già fatto sentire pesantemente la propria voce e avanzato le proprie richieste. Senza considerare che dal comunicato congiunto mancano altre sigle di settore che avrebbero potuto aggiungere peso all'iniziativa, fornendo un segnale più collettivo di tutto un mondo.

L'impressione è che la nautica arrivi tardi, con aggregazioni last-minute di entità che in passato sono state anche in competizione tra loro. Meglio tardi che mai, ma basterà? Quante cose per il mondo del mare si potevano e si possono fare nella fase di rilancio e resilienza? Oltre al Codice della Nautica da diporto, si puo' e si deve normare e sostenere il quadro complessivo del turismo nautico, fondamentale. Creare le basi per una vera cultura del mare da studiare a scuola. Regolamentare e favorire la rottamazione del parco barche. Solo per citarne alcune. Vogliamo pensare positivo: sicuramente, al di là della facciata di questo comunicato congiunto, la lobby della nautica e del mare si sarà mossa per tempo, e si starà muovendo con le persone giuste, nei modi e nei tempi necessari a portare a casa un risultato che sarà a vantaggio di tutti. Se è così lo vedremo presto.

IL COMUNICATO CONGIUNTO UNIONCAMERE, CONFINDUSTRIA NAUTICA E ASSONAT - Tra i prossimi impegni che il Governo dovrà affrontare rientra, fra i più strategici, quello del rilancio del comparto del mare, della nautica dei porti turistici e del turismo nautico, uno dei pochi che meglio ha resistito alla crisi pandemica e tra i primi a trainare la ripartenza del Paese.

Forte di una filiera che dà lavoro a 180.000 persone e della leadership mondiale della produzione industriale che ne è il volano, il settore richiede a tutti gli attori pubblici coinvolti un fattivo contributo in termini di capacità operativa, esperienza, conoscenza delle materie, al fine di elaborare un progetto di medio e lungo periodo all’interno di una visione multisettoriale e di prospettiva integrata.

Il mare, prima ancora che una frontiera, è una fondamentale risorsa economica per l’Italia, un volano importante della nostra economia, la vetrina dei territori interni che vivono in simbiosi con i porti e le coste, un bene ambientale da tutelare e valorizzare.

Da qui l’esigenza di individuare figure professionali sempre più in grado di valorizzare in maniera profonda la nautica e più in generale il mondo marittimo, tenendo conto della rilevanza economica e sociale che rappresentano, venendo incontro alle aspettative degli imprenditori, degli operatori del settore e dei cittadini e dell’utenza internazionale.

Dunque, mai come oggi, la rapida adozione del nuovo Regolamento di attuazione del Codice della nautica, la nomina del nuovo Comandante generale delle Capitanerie di porto e il rafforzamento della Direzione del Trasporto marittimo del MIMS, anche con l’immissione di nuove risorse, assumono un rilievo strategico anche in considerazione della loro coincidenza temporale.

Responsabilità editoriale di Saily.it