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Aiuti a imprenditoria giovanile e femminile, approvato ddl

Aiuti a imprenditoria giovanile e femminile, approvato ddl

Unanimità in aula, sostegno esteso anche a disoccupati

AOSTA, 30 novembre 2022, 18:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità un disegno di legge che contiene interventi per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile, femminile e da parte dei disoccupati di lunga durata nei settori dell'industria e dell'artigianato. Il testo si compone di 14 articoli mirati a sostenere l'imprenditoria attraverso la concessione di contributi una tantum, a fondo perduto, nella misura massima del 60 % della spesa ammissibile (tra 10mila e 80mila euro), rivolti ai giovani tra i 18 e i 35 anni e alle donne senza limiti di età.
    "Con questo provvedimento - ha detto il consigliere relatore Corrado Jordan (Av-Vda Unie) - si è ritenuto opportuno, tenuto conto anche degli obiettivi del Piano delle politiche del lavoro 2021-2023, definire una misura di finanziamento come strumento di sviluppo nella nostra realtà regionale". Il vicecapogruppo della Lega Vda, Stefano Aggravi, ha voluto ampliare il ragionamento alla base del disegno di legge: "Con i colleghi dell'opposizione abbiamo presentato tre emendamenti che hanno la finalità di inserire tra i beneficiari dell'intervento anche i soggetti disoccupati di lunga durata, cioè coloro che dopo aver perso un posto di lavoro o cessato il lavoro autonomo, sono alla ricerca di nuova occupazione da più di 12 mesi o da più di 6 se si tratta di giovani". La consigliera Chiara Minelli (Pcp) ha dichiarato: "Voteremo questo disegno di legge perché riteniamo fondamentale rivolgere attenzione all'imprenditoria giovanile e femminile, così come ai disoccupati di lunga durata. Avremmo voluto che oltre ai settori dell'industria e dell'artigianato la norma fosse stata estesa anche ad altri settori come quello dell'agricoltura e del turismo". Il capogruppo di Fp-Pd, Paolo Cretier, ha sottolineato che "particolare importanza assume la presenza del tutoraggio per la redazione di buoni business plan e la possibilità di cumulo delle misure di sostegno con i mutui regionali previsti dalla legge 6/2003". Il capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, nel dichiarare il voto favorevole, ha dichiarato: Avremmo gradito che il provvedimento fosse esteso a tutte le categorie, ma intanto si tratta di un segnale importante".
    "Ritengo ineccepibile l'intervento verso i giovani", ha sostenuto il consigliere della Lega Vda Simone Perron, che ha avanzato dubbi sul sostegno all'imprenditoria femminile: "Conosco uomini che vorrebbero aprire un'attività e che non hanno nessun genere di aiuto come quello previsto da questo disegno di legge per le donne, uomini che sono penalizzati in quanto uomini".
    L'assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, nella replica, ha accolto con favore gli emendamenti depositati in Aula dai gruppi Lega Vda, Pla e FI "perché sono in linea con lo spirito della legge: dare maggiore vigore al sostegno di categorie che oggi hanno necessità di maggiore aiuto. Estendere anche a chi è in disoccupazione da oltre 12 mesi è un'opportunità di riequilibrio sociale. Questo intervento potrà essere ampliato ad altri settori, come quelli del turismo e del commercio, per dare sempre più la possibilità ai giovani di esprimersi".
    Per il consigliere di Fp-Pd Andrea Padovani, "se è vero che in un mondo ideale il merito dovrebbe essere il punto di riferimento nella costruzione di una carriera, è anche vero che in un mondo che non ci fa partire tutti dalle stesse condizioni di vita, il merito non esiste". Il capogruppo di Av-Vda Unie, Albert Chatrian, ha aggiunto: "La nostra visione autonomista e progressista è distante anni luce dalle dichiarazioni fatte dal Consigliere Perron e ci impone di creare le condizioni per fare crescere tutti nella stessa maniera, con un'attenzione particolare a chi parte da condizioni di svantaggio". Il capogruppo Marco Carrel ha annunciato il voto favorevole di Pour l'Autonomie, puntualizzando: "Dai lavori in Commissione, è emerso che pochi giovani hanno fatto ricorso a queste misure e con scarsi risultati. Dovremmo indagare a fondo e capirne il motivo. È un interrogativo che dal nostro punto di vista non è secondario ed è giusto porsi".
   

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