Il sito archeologico di Vollein,
sulla collina di Quart, rinasce grazie alla tecnologia. Video,
immagini, testi e ricostruzioni 3d, visualizzabili anche in
realtà aumentata, raccontano i 'segreti' di un'area di oltre
6.000 anni fa. Come la necropoli, che oggi non è più visibile:
con la fine degli scavi, negli anni novanta, le oltre 50
sepolture della seconda metà del V millennio a.C. sono infatti
state ricoperte, con l'obiettivo di conservarle.
Dai qr code sui pannelli installati nell'area si accede alla
web app (digitavollein.eu) dedicata. Con le ricostruzioni 3d "si
val dal macro al micro", ha detto durante la presentazione
Danilo Prosperi, coordinatore del gruppo di lavoro che ha
realizzato i modelli. Dal 'volo d'uccello' sull'area, realizzato
con un drone, ai reperti ingranditi (alcuni di quelli reali sono
nei laboratori della Soprintendenza ai Beni culturali), come lo
spillone di bronzo, largo appena tre millimetri. Altri modelli
riguardano le incisioni rupestri e la necropoli. La 'tomba 31',
ricca di reperti in buono stato, dopo la digitalizzazione in 3d
è stata riprodotta materialmente, "per permettere di fruirne con
il tatto ai non vedenti". L'area, scoperta nel 1968
dall'appassionato Damien Daudry, rientra nel 'Circuito della
Preistoria in Valle d'Aosta'. I lavori sono stati finanziati con
il programma Interreg V-A Italia-Francia Alcotra 14-20.
"Speriamo sia solo l'inizio di uno dei tanti progetti di
valorizzazione. Vollein costituisce un po' un sito pilota, su
cui si è anche testata una nuova tipologia di comunicazione che
si presta bene per quelle aree che non riusciamo a presidiare e
che sono distribuite in luoghi a volte difficilmente
accessibili", ha detto Cristina De La Pierre, soprintendente ai
Beni culturali.
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