La terza Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace, ha
approvato all'unanimità la proposta di risoluzione dello stesso
Organismo concernente il "Ruolo dei medici di medicina generale
per contribuire al miglioramento del sistema assistenziale
territoriale della Regione Umbria - adozione di iniziative da
parte della Giunta regionale".
L'atto - è detto i una nota di Palazzo Cesaroni - impegna la
Giunta a svolgere la necessaria concertazione con i
rappresentanti dei medici di medicina generale nei tavoli di
confronto per la definizione del nuovo Piano sanitario
regionale; a definire modalità utili a incentivare le forme di
aggregazione tra i medici di medicina generale ed eventualmente
rivalutare "tetti" e limiti; a creare le condizioni per dare
seguito e sviluppo alle Aggregazioni funzionali territoriali
(Aft) con percorsi diagnostici, terapeutici, assistenziali
(Pdta) condivisi, ambulatori per patologia, studi
epidemiologici, attività di prevenzione e di educazione
sanitaria, impegno in una "medicina di iniziativa", attivazione
di percorsi di audit di appropriatezza, confronti con
specialisti del territorio e degli ospedali per ottimizzare
accessi e prestazioni. Si chiede anche di riorganizzare il
servizio di continuità assistenziale attraverso la ridefinizione
delle sedi e la loro messa in sicurezza, la dotazione di servizi
informatici in linea e in interfaccia operativa con i programmi
gestionali in uso dai medici di medicina generale; di consentire
di avvalersi delle specializzazioni dei medici appartenenti alla
stessa Aft per decongestionare i servizi di secondo e terzo
livello e ridurre le liste di attesa; di implementare la
condivisione di informazioni e dati sociosanitari digitalizzati
rendendoli accessibili agli operatori dei servizi, a partire dal
fascicolo sanitario elettronico.
L'atto consegue a un'audizione svolta dalla Commissione sanità
dell'Assemblea legislativa con i rappresentanti della
Federazione italiana medici di medicina generale, nel corso
della quale i commissari hanno preso atto delle problematiche
che investono il Sistema assistenziale territoriale della
Regione Umbria. È emersa - prosegue la nota - la necessità di
investire sul Team di assistenza primaria, composto dal medico
di medicina generale, un infermiere e un assistente di studio,
dotato di dispositivi tecnologici, destinato a rappresentare
l'unità elementare assistenziale a cui ogni studio di medicina
generale dovrà tendere per garantire la capillarità della
risposta assistenziale, l'accessibilità per la popolazione
anziana e la domiciliarità per chi non è in grado di recarsi
presso lo studio medico, nonché per la popolazione sparsa nel
territorio regionale.
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