L'Aula di Palazzo Cesaroni ha
espresso voto unanime sulla Proposta di risoluzione unitaria,
promossa dalla Seconda commissione, concernente la situazione
degli Uffici postali sul territorio regionale. Il documento di
indirizzo nasce da una ricognizione, sollecitata dalla stessa
Commissione e svolta dai sindaci dei 92 Comuni dell'Umbria a
gennaio 2021, circa i servizi erogati da Poste Italiane nel
territorio, dalla quale vengono evidenziate criticità e
disservizi in numerose frazioni dei Comuni, prime fra tutte la
riduzione degli orari di apertura di alcuni sportelli e
l'assenza di sportelli automatici Postamat Atm.
Alla Giunta regionale viene chiesto l'impegno a prendere visione
di un documento riguardante le 'Problematiche evidenziate dagli
amministratori locali in merito alla situazione degli Uffici
Postali siti nei loro Comuni'; ad attivare tempestivamente un
Tavolo di coordinamento con Anci e Poste Italiane al fine di
arrivare ad una risoluzione delle criticità del servizio postale
nel territorio regionale; a promuovere ogni iniziativa utile al
fine di superare le problematiche derivanti dai disservizi di
Poste Italiane, portando l'argomento all'attenzione della
Conferenza Stato Regioni; a relazionare all'Assemblea
legislativa, entro tre mesi dall'approvazione della risoluzione,
in merito ai provvedimenti adottati e agli esiti degli stessi.
Nell'atto, dove vengono ricordate audizioni, in Commissione -
riferisce una nota della Regione - del Presidente dell'Anci
Umbria, del coordinatore piccoli comuni Umbri, del responsabile
macroarea centro nord, del responsabile relazioni istituzionali
area centro nord, del responsabile gestione operativa area
centro nord di Poste italiane, viene rimarcato come "il servizio
postale rientra tra i servizi di pubblica utilità e nonostante
la progressiva apertura del mercato postale alla libera
concorrenza, rimane regolamentato in modo da garantire a tutti i
cittadini la possibilità di fruire del servizio postale,
definito dal legislatore 'essenziale'; ma anche che "la pandemia
ha causato non poche problematiche all'utenza dei servizi
postali ed il ripristino dell'attività, soprattutto nei piccoli
comuni montani, può essere considerato fondamentale in quanto
rischia di accentuarne l'isolamento facendo incorrere nel
pericolo ancora più grande di spopolamento dei territori".
Il documento è stato illustrato in Aula dal presidente della
Seconda commissione, Valerio Mancini che ha ribadito
l'importanza di mantenere l'apertura di sportelli postali anche
nei piccoli territori. "La chiusura di un servizio postale - ha
detto Mancini - non è soltanto un segnale di abbandono del
territorio, ma va anche a deprezzare lo stesso valore dei beni
di una comunità. La politica si deve prendere l'onere, oltre
all'onore di poter decidere sul mantenimento di certi servizi".
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