"Siamo a un punto di arrivo con la
proroga dell'accordo, che avverrà tra la settimana prossima e la
successiva": così l'assessore regionale Michele Fioroni sulla
procedura per l'Area di crisi complessa di Terni e Narni.
L'annuncio è arrivato in Assemblea legislativa rispondendo al
consigliere Fabio Paparelli, Pd, che ha chiesto "a che punto si
trova la procedura di proroga", "quale sia la prospettiva di
ulteriori finanziamenti nazionali a valere sulla legge 181 e
regionali sul Fesr 21-27" e "come mai l'assessore regionale di
riferimento non ha ritenuto utile invitare all'audizione della
decima Commissione del Senato Cna e Confartigianato".
Paparelli ha ricordato che "il 15 giugno scorso una
delegazione della Commissione 'Industria, commercio, turismo'
del Senato è stata a Terni per avviare gli approfondimenti
sull'area industriale complessa di Terni e Narni, con audizioni
dei rappresentanti di tutti i soggetti interessati. Si è notato
il mancato invito alla Cna e alla Confartigianato, realtà molto
rappresentative delle pmi del territorio. L'accordo di programma
del 2018 è scaduto il 30 marzo 2021. Complessivamente sono stati
destinati più di 58 milioni di euro, di cui 20 milioni di
risorse nazionali a valere sulla legge '181/89' e 38,25 milioni
di risorse regionali. Le annunciate procedure di vendita di Ast,
nonché le vicende relative ad aziende come la Treofan, rischiano
di minare alla radice un Piano di Riqualificazione e
Riconversione Industriale che aveva trovato le sue ragioni
fondative proprio sulla riqualificazione dei due comparti in un
ottica di innovazione e sostenibilità. Alcuni progetti sono in
stand by a causa dell'emergenza e si rischia di non rispettare i
tempi previsti dalla normativa. Il 9 febbraio scorso è stata
approvata all'unanimità da questa Aula una mozione che impegnava
la Giunta ad attivare con tempestività un confronto con il
Governo per la proroga e l'aggiornamento dell'Accordo di
programma, con la richiesta di ulteriori finanziamenti per la
reindustrializzazione e per tutelare le iniziative di
investimento in atto, in relazioni a scadenze ed impegni che
l'emergenza sanitaria ha reso non praticabili. Anche il
Consiglio comunale di Terni ha approvato il 29 marzo un atto di
indirizzo che impegnava il Sindaco ad attivarsi, insieme alla
Regione Umbria e al Comune di Narni, per ottenere dal Governo
una proroga dell'Accordo di programma".
Per Fioroni "il vero tema sarà l'aggiornamento dell'area di
crisi complessa, costruire una nuova dotazione finanziaria per
il rilancio del polo chimico di Terni senza trascurare la
siderurgia, cercando di far in modo che le risorse siano
scaricate a terra con coerenza in maniera che generino filiere,
per non essere scarsamente efficaci. Vogliamo costruire
sull'area ternana nuovi modelli di crescita economica, con
integrazione tra filiere. Questo nuovo percorso richiederà la
partecipazione delle parti sociali, per condividere una visione
di sviluppo, con un dotazione finanziaria messa a disposizione
del Mise, con contratti di sviluppo in cui ci sarà un ruolo
fondamentale di Invitalia. Nell'audizione a Terni noi eravamo
invitati da una commissione e non credo sarebbe stato corretto
chiedere al Senato chi era invitato e chi no. Questa Giunta ha
dimostrato con i fatti il sostegno alle pmi mettendo a
disposizione più del quadruplo delle risorse precedenti. Non era
una passerella politica: è positivo che ci sia un'ampia
convergenza politica e bipartisan su un territorio che ha
bisogno di sostegno".
Nella sua replica Paparelli ha detto che "l'Assessore è abile
a raccontarci molta fuffa. A febbraio abbiamo votato un atto,
l'accordo è scaduto a marzo, ma ad oggi non abbiamo ancora nulla
di concreto. La Regione deve pretendere la proroga a livello
politico, non servono passerelle. Non abbiamo avuto nessun tipo
di risposta su tempistica e stato della procedura, né su nuove
risorse. La partita si gioca sulle risorse finanziarie".
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