Il Comitato per il controllo e la
valutazione dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduto
da Thomas De Luca, ha ascoltato l'amministratore unico di
Sviluppumbria, Michela Sciurpa e il presidente del consiglio di
amministrazione di Sase, Orazio Stefano Panato, in merito alla
gestione dell'aeroporto internazionale dell'Umbria - Perugia
"San Francesco d'Assisi".
La seduta tematica è stata richiesta dalla consigliera
Donatella Porzi (Pd) per avere informazioni circa la
l'intenzione di Sviluppumbria che "sarebbe in procinto di
erogare ingenti risorse pubbliche, del bilancio regionale, per
ripianare le perdite di 1,59 milioni per il 2020 e per coprire
la ricapitalizzazione nel caso in cui altri soci pubblici e
privati non mantenessero le proprie quote. Le notizie pubblicate
hanno messo in evidenza una grande difficoltà dello scalo umbro,
che vive le stesse criticità di altri aeroporti nazionali. Anche
se in altre realtà sono state individuate soluzioni o possibili
azioni che invece in Umbria non sembrano essere state prese in
considerazione".
Delineando la situazione di difficoltà dello scalo umbro,
Sciurpa - si legge in una nota di Palazzo Cesaroni - ha spiegato
che "è stata avviata una procedura di grande complessità per
evitare di mettere in liquidazione la società Sase e di chiudere
quindi l'aeroporto". Le difficoltà finanziarie del San Francesco
sarebbero legate agli effetti della pandemia, che avrebbe
portato i passeggeri a scendere, in un anno, da 219 a 77 mila,
ciò a fronte di costi fissi di gestione, manutenzione e
sicurezza non comprimibili. La Giunta regionale, a fine 2020, ha
stanziato 2,3 milioni per sostenere le criticità riscontrate da
Sase, dando poi mandato a Sviluppumbria di intervenire per
ricapitalizzare la società e coprire i costi fissi. Circa 1,8
milioni sono stati già erogati alla società di gestione
dell'aeroporto e le altre risorse residue potranno essere
utilizzate in caso di nuove difficoltà.
Panato ha ricordato che il nuovo cda di Sase si è insediato ad
agosto 2020, quando era già evidente la situazione critica del
trasporto aereo. Il consiglio di amministrazione, ha spiegato,
ha cercato di guardare avanti, analizzando le possibilità di
sviluppo di "un aeroporto disegnato per 500mila passeggeri",
puntando su uno scalo che sia un attrattore turistico ed
economico e che possa portare passeggeri in Umbria. I principali
competitori sono Pescara, Ancona e Rimini e la scelta del cda è
stata di ricavare uno spazio non conflittuale, puntando
sull'attrattività di qualità della vita, borghi e ambiente,
facendo riferimento soprattutto sui mercati del nord e centro
Europa e su viaggiatori con buona capacità di spesa. Panato ha
infine ricordato che nel 2022 serviranno 3 milioni di euro dai
soci: "un ottimo investimento, visto che le stime riferiscono di
un apporto economico sul territorio di 45/50 milioni di euro
ogni 100mila passeggeri atterrati. Una valutazione condivisa dai
sindaci di Perugia, Bastia e Assisi, che hanno manifestato
interesse e disponibilità rispetto al mantenimento delle quote
societarie dei rispettivi Comuni".
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