La terza Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace, ha
ascoltato oggi il presidente dell'Ordine degli psicologi David
Lazzari e la consigliera Paola Angelucci, in merito alle
proposte dell'Organismo umbro rispetto al nuovo Piano sanitario
regionale. E' emersa la richiesta di un maggiore riconoscimento
del ruolo degli psicologi e - riferisce Palazzo Cesaroni -
dell'avvio di procedure concorsuali per garantire il turn-over e
colmare i vuoti che si sono creati negli anni, nonché che
andrebbero inoltre strutturate aree funzionali in ogni Asl e
potenziati gli interventi psicologici in modo da fornire
risposte tempestive che possano dare risposte adeguate a bisogni
complessi.
"La professione psicologica - è stato rimarcato - ha il
compito di svolgere un ampio ventaglio di attività. Questo però
si scontra con un deficit organizzativo e quantitativo. Nel 2019
è stata svolta una indagine sul livello di attuazione dei Lea in
Umbria per quanto riguarda gli psicologi. Abbiamo visto che solo
il 23 percento dei problemi psicologici può essere affrontati
dagli specialisti che dovrebbero invece farlo. Questo avviene
perché c'è carenza di personale, dato che sono anni che non
vengono banditi concorsi per psicologi e non c'è stato turn
over. Nel 2017 è stato approvato all'unanimità dall'Assemblea
legislativa un documento che faceva proprie le osservazioni
riguardo alla presenza di un'area funzionale di psicologia in
ogni Asl. Dal dicembre scorso anche una legge nazionale ha
invitato le Regioni a muoversi in questo senso, creando delle
aree funzionali ed una articolazione operativa che consenta di
gestire al meglio questa risorsa professionale. Rispetto alla
salute mentale e ai disturbi del neurosviluppo, ci sono
criticità legate alla valorizzazione prevalente di altre
discipline coinvolte, mentre gli psicologi svolgono ruoli
marginali, nonostante si tratti di servizi multidisciplinari.
C'è una antica tradizione che prevede l'assenza degli psicologi
dai tavoli dove vengono prese questo tipo di decisioni. Ad
esempio nelle posizioni apicali, dall'assessorato alle Asl, non
ci sono psicologi e questo crea una grave stortura e ci
impedisce di fornire un contributo quanto di far sentire la
nostra voce. Se ci sono interventi psicologici chiari e
tempestivi, nei vari ambiti di intervento, si riduce la spesa
sanitaria in altri versanti. Un aiuto mirato può dare risposte
adeguate a bisogni complessi che altrimenti si dilatano. Questo
vale per i disturbi del neurosviluppo, per quelli psichiatrici
come per le cure palliative".
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