La terza Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace, ha
deciso di rinviare di una settimana il parere sulla proposta di
calendario venatorio 2021-2022 della Giunta, in ragione del
fatto che sulla dibattuta questione del divieto di caccia nei
valichi montani - è emerso dall'Organismo - non si conosce la
posizione della Regione Marche, che con l'Umbria condivide il
valico di Bocca Trabaria, il passo Carosina e quello di Fossato
di Vico.
L'ulteriore rinvio è stato chiesto dai consiglieri della Lega
Stefano Pastorelli (capogruppo) e Valerio Mancini (responsabile
della caccia del partito), non soddisfatti della risposta
scritta sollecitata agli uffici regionali per chiarire ogni
aspetto della questione valichi.
I consiglieri di opposizione Michele Bettarelli
(Pd-vicepresidente della Commissione) e Andrea Fora (Patto
civico) si sono invece astenuti sul rinvio di una settimana.
Fora ha chiesto anche una votazione per dare il parere "seduta
stante", dopo le rassicurazioni dell'assessore Roberto Morroni
sul fatto che la Giunta valuterà un intervento economico per non
lasciare esclusivamente a carico delle squadre di cinghialisti
l'onere di coprire i danni apportati all'agricoltura da tale
specie. A maggioranza, la Commissione ha detto no al voto
subito.
Pastorelli e Mancini hanno ritenuto non soddisfacente la
risposta scritta espressamente richiesta agli uffici
dell'assessorato sulla questione del divieto di caccia nei
valichi, in quanto non dice nulla sulla posizione della Regione
Marche, dove il Calendario venatorio non è ancora definito. I
rappresentanti della Lega - è detto in una nota di Palazzo
Cesaroni - vogliono evitare che vi sia disparità di trattamento
fra cacciatori umbri e marchigiani qualora le Marche dessero il
via libera anche alla caccia sui valichi montani, "cosa che al
momento non è dato sapere".
Gli uffici della Regione Umbria hanno inviato ai commissari il
documento che spiega le ragioni per cui la chiusura dei valichi
potrebbe essere adottata: sulla base del monitoraggio svolto
dall'Osservatorio faunistico regionale, i valichi indicati
sarebbero interessati da notevoli flussi migratori, che è ciò
che si vorrebbe preservare anche seguendo le indicazioni
dell'Ispra, con il divieto di caccia nel raggio di mille metri
dai valichi stessi. E nel caso questo orientamento dovesse
cambiare per volontà politica, sarà necessario inviare all'Ispra
una nuova proposta di calendario venatorio. Il rischio - è stato
sostenuto ancora - è quello dell'impugnazione dell'atto, che
potrebbe portare alla richiesta di sospensione o eventuale
annullamento del calendario venatorio.
L'assessore Morroni ha sottolineato che i tempi stringono,
perché il 13 giugno dovrebbe partire la caccia di selezione
anche per la specie cinghiale e comunque il termine ultimo per
l'approvazione del calendario venatorio è il 15 giugno.
L'assessore ha quindi proposto di approvare quanto prima lo
stralcio relativo alla caccia di selezione dal resto del
calendario venatorio, ipotesi su cui è al lavoro la Commissione.
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