La Commissione consiliare
regionale d'inchiesta "Analisi e studi su criminalità
organizzata ed infiltrazioni mafiose", presieduta da Eugenio
Rondini, continua nel suo programma di audizioni per avere un
quadro il più possibile completo rispetto al tema della
sicurezza in Umbria. Dopo aver ascoltato nell'ultima seduta
dello scorso 22 aprile il procuratore capo di Perugia, Raffaele
Cantone, è stata la volta del procuratore capo di Terni, Alberto
Liguori. Previsto, per la prossima riunione, ancora da
programmare, l'incontro con il Procuratore capo di Spoleto,
Alessandro Cannevale. A seguire, come è stato sottolineato sia
dal presidente Rondini che dalla vice, Simona Meloni, verrà
redatto un documento di sintesi, per la definizione della
proposta di legge regionale, all'ordine del giorno della
Commissione, in materia di sicurezza e legalità.
Il procuratore Liguori, a margine della riunione - è detto in
un comunicato della Regione - ha detto di salutare "con favore
questo nuovo metodo di confronto e collaborazione istituzionale
tra l'Autorità giudiziaria ed il legislatore regionale affinché
possa legiferare in maniera più sciente e cosciente".
"Nel corso dell'incontro - ha spiegato il procuratore -
abbiamo messo a fuoco talune criticità avvertite nella mia
giurisdizione dove alle mafie tradizionali si affiancano e si
avvicinano le nuove mafie, che sono quelle meno muscolari e più
dotate di potenza di fuoco economico-finanziaria. Dove
l'informatizzazione consente di gestire da remoto fenomeni
economici studiando mercati nuovi che si prestano ad essere
aggrediti, perché sui nostri territori manca una letteratura
criminale, poiché territori genuini. Quindi mettono in atto
indagini di mercato e dove trovano terreno fertile si annidano,
anche perché i controlli dello Stato, per ragioni storiche, sono
meno stringenti e meno frequenti. Si assiste così - ha aggiunto
- a fenomeni di sedi aziendali importanti, costole di circuiti
criminali, che hanno sede legale in grandi città e quella
operativa in Terni o in provincia. Questo perché la
movimentazione di flusso di denaro desta meno nell'occhio in
piccoli centri dove i controlli sono più diradati, anche per
ragioni di pianta organica".
"Sarebbe quindi interessante - ha concluso il procuratore
Liguori - partire da questo tavolo consiliare per dare vita ad
un format che ci consenta di capire chi entra nei nostri
mercati, perché lo fa e se entra soltanto per fare business
criminale o per occupare dei territori".
La vice presidente della Commissione, Simona Meloni ha
definito questa, come le precedenti, audizioni "estremamente
interessanti per la proposta di legge regionale su cui stiamo
lavorando. Dalle esposizioni dei due procuratori di Perugia e
Terni emerge, tra l'altro - ha osservato - che la pandemia ci
consegnerà una regione sicuramente indebolita e più fragile sia
sotto il profilo economico che sociale. Con il procuratore
Liguori abbiamo approfondito il tema della tossicodipendenza,
questione sulla quale, tra l'altro, ad inizio aprile ho
depositato una apposita mozione con particolare riferimento
all'uso di sostanze stupefacenti nelle fasce 15-29 anni. Tutti
siamo chiamati a riflettere sulle azioni più efficaci da
prevedere per il contrasto di ogni attività della criminalità
organizzata, in ogni campo ed in ogni settore. L'obiettivo della
nostra Commissione è poter disporre di una banca dati aggiornata
per avere una fotografia reale dell'Umbria in tema di sicurezza.
Dobbiamo capire lo stato di salute delle aziende operanti nella
nostra economia, quindi della possibilità dell'accesso al
credito, ma anche della condizione di ogni fascia sociale della
nostra popolazione".
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