L'Assemblea legislativa ha
approvato all'unanimità dei presenti la mozione sulle strutture
di ricovero pubbliche e private per anziani presentata dai
consiglieri di minoranza (Simona Meloni, Michele Bettarelli,
Tommaso Bori, Fabio Paparelli, Donatella Porzi-Pd, Andrea
Fora-Patto civico, Thomas De Luca-M5s e Vincenzo
Bianconi-Misto).
Prima del voto finale è stato approvato un emendamento al
dispositivo a firma Stefano Pastorelli (Lega).
L'atto impegna la Giunta "a mettere in campo, nel più breve
tempo possibile, una programmazione atta a definire i fabbisogni
del territorio regionale salvaguardando le strutture che offrono
un servizio prezioso e fondamentale in tutto il territorio
regionale evitando allo stesso tempo anche la drammatica
conseguenza della perdita di centinaia di posti di lavoro; ad
attivarsi in maniera tempestiva per il riconoscimento delle
risorse previste nel decreto 'Ristori' che prevede un ristoro
fino al 90 per cento a valere sulla quota di budget residuo; ad
attivarsi per la revisione delle tariffe al fine di consentire,
nella normalità, una gestione più rapportata ai costi; a
prevedere, compatibilmente con le risorse disponibili, un
contributo straordinario compensativo dei maggiori costi legati
all'emergenza sanitaria per Covid-19".
In Aula, la prima firmataria Meloni ha ricordato che "il
protrarsi dell'emergenza epidemica ha accentuato ancora di più
le difficoltà di gestione delle Strutture di ricovero per
anziani pubbliche e private. Già dall'inizio dell'emergenza
sanitaria, le residenze per anziani sono state tra le realtà più
colpite dall'epidemia. Hanno dovuto ottemperare alle
disposizioni di prevenzione imposte e hanno dovuto fronteggiare
l'aumento delle spese di assistenza, e anche sul fronte delle
prestazioni sanitarie, vedendosi 'bloccata' la loro consueta
attività. Hanno inoltre dovuto provvedere a un incremento degli
organici, a un supplemento di attività di formazione del
personale specifica sulle misure di prevenzione del contagio,
alla realizzazione di aree di isolamento per la quarantena, che
hanno di fatto comportato la diminuzione della capacità
ricettiva delle strutture. Tutto ciò ha generato una forte
diminuzione delle entrate nel 2020 e 2021. Sono stati limitati
gli ingressi degli ospiti per una migliore gestione dei casi in
isolamento. Questo ha determinato la mancanza di quote vitali
per le strutture. I costi per l'attuazione di tutte le misure
anticontagio e l'aumento della richiesta di ore di servizio
degli operatori, sono fattori che hanno fortemente contribuito a
generare dei preoccupanti aggravi di bilancio, mettendo a
rischio centinaia di posti di lavoro. La mancata revisione delle
tariffe ha fatto sì che le strutture non potessero quasi più
garantire gli standard assistenziali necessari. Nello scorso
marzo è stata discussa in Aula una mia interrogazione nella
quale si sollecitava la Giunta affinché avviasse una tempestiva
revisione delle tariffe, ma, ad oggi, non sono ancora pervenuti
aggiornamenti. Inoltre, è ancora all'esame della Commissione la
mozione 'Riqualificazione Sistema Regionale di
Welfare-adeguamento tariffario regionale cooperative sociali e
rette strutture sociali, socio-sanitarie e sanitarie' a firma
del consigliere Fora. Il decreto Ristori ha autorizzato le
Regioni a riconoscere alle strutture private accreditate fino al
90 per cento del budget 2020, ma la Regione Umbria non si è
ancora attivata per il riconoscimento delle risorse previste nel
decreto Ristori".
Per Pastorelli "il tema è di rilevante importanza. E lo
abbiamo affrontato anche nel corso dell'ultima seduta consiliare
con l'audizione, nel corso di una pausa, di alcuni sindaci e
presidente di Rsa e case di riposo. Lì siamo stati chiari
sull'impegno per una rivisitazione delle rette e su altre
richieste. Nel condividere questa iniziativa propongo un
emendamento al testo".
"Il nostro dispositivo era buono - ha detto Bettarelli -, ma
l'importante, per gli anziani e gli operatori, è portare a casa
un risultato, anche trovando una soluzione unitaria per un
argomento così rilevante. Gli emendamenti possono essere
accettati. Mi continuano a preoccupare le assenze della Giunta.
Mi auguro che poi a questi documenti l'Esecutivo dia realmente
seguito".
"Al di là di chi è presente o meno, servirebbe iniziare prima,
la mattina, i lavori del consiglio, così da avere il parere di
tutti, assessori compresi, sugli atti che discutiamo" ha
affermato Valerio Mancini, Lega.
"Voterò convintamente questa mozione" ha annunciato Porzi.
"Però rilevo - ha proseguito - che per far passare ogni nostro
atto deve esserci la penna rossa della maggioranza che corregge
qualcosa. Per un tema così importante siamo disposti a tutto. I
sindaci hanno più volte sollevato questi problemi. C'erano
problemi anche prima, ma che dopo due anni non siano ancora
stati affrontati è una responsabilità grave. Prendiamoci tutti
l'impegno di dare risposte sul tema, di sollecitare un
tempestivo recupero del tempo perso rispetto ad una situazione
che anche a causa della pandemia si è ulteriormente aggravata".
"Come presidente di questa Aula - ha detto Marco Squarta -
devo fare una triste considerazione. Nella scorsa legislatura mi
sono più volte indispettito per la non presenza della Giunta
durante le sedute dell'Assemblea. Ringrazio gli assessori
presenti, però è oggettivamente imbarazzante questa situazione.
Il Consiglio ha una sua necessaria tutela da preservare.
Richiamo oltre i consiglieri anche la Giunta ad essere più
presente in Aula nel rispetto della dignità del Consiglio
regionale. Non è possibile che arriviamo a fine seduta con uno o
due assessori e che ci siano assessori non presenti quando si
discutono atti che li riguardano. Non è un obbligo, ma una
questione di rispetto nei confronti dei consiglieri regionali".
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