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Regione: Assemblea prende atto relazione su Piano ripresa

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Regione: Assemblea prende atto relazione su Piano ripresa

Bocciate le risoluzioni presentate dalle opposizioni

PERUGIA, 27 aprile 2021, 16:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha preso atto della relazione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza umbro esposta dalla presidente della Giunta, Donatella Tesei.
    Dopo un articolato dibattito sono state votate le risoluzioni presentate dalle opposizioni. L'Aula le ha quindi bocciate con sei voti favorevoli e 12 contrari. La proposta di risoluzione di Andrea Fora, Patto civico, prevedeva di "dare attuazione a una necessaria e positiva interlocuzione con il Governo in merito ai progetti inseriti nel Pnrr nazionale e in quelli predisposti dalla Regione che potranno trovare attuazione; attivare contestualmente una concertazione più attiva e articolata con associazioni di categoria, sindacati, terzo settore e comunità locali, al fine di condividere visioni, strategie e strumenti con cui rilanciare lo sviluppo e la coesione sociale della regione; inquadrare i progetti regionali nel contesto di 'Italia mediana' facendosi promotrice di un gruppo interregionale di progettazione per tutte le azioni del Pnrr iniziando dalle infrastrutture viarie, dalla mobilità, ma anche dal rafforzamento della sanità territoriale, che deve essere attuato con una visione che vada oltre il confine amministrativo regionale; infine, definire un piano di grande lotta alla povertà che veda protagonisti il Terzo settore, le realtà municipali, le associazioni di volontariato per una stagione di nuovo welfare di prossimità che valorizzi e utilizzi appieno sia le risorse residue della programmazione europea passata che le grandi risorse destinate alla nostra regione dalla nuova programmazione 2021-27 in via di definizione". Per Fora - riferisce Palazzo Cesaroni - si tratta di una "occasione storica per l'Umbria per curare non solo le malattie generate dal Covid, ma anche di altro tipo che l'Umbria si porta dietro da tempo, problemi strutturali che il Covid ha amplificato". "Piuttosto che elaborare una serie di progetti - ha aggiunto - serve una visione complessiva. Anche 3 miliardi non basteranno, serve una visione strutturale del futuro nei prossimi anni. La programmazione deve andare di pari passo con la programmazione settennale dei fondi europei. No alla visione campanilistica, ma nemmeno centralistica, senza spazio alle esigenze territoriali, che devono essere ascoltate. Non abbiamo però notizie della programmazione dei fondi europei". La proposta di risoluzione di Thomas de Luca spingeva per "aggiornare il Piano nazionale resilienza e rilancio eliminando i progetti relativi a interventi di potenziamento impiantistico per il recupero e il trattamento dei rifiuti che riguardano la produzione di Css (Combustibile solido secondario) da smaltire nei cementifici umbri provvedendo, al contrario, a inserire progetti conformi agli obiettivi del Pnrr nazionale volti al massimo recupero di materia e al raggiungimento degli specifici target di riciclo dei materiali". Per De Luca "spendere 37 milioni di euro per la costruzione o l'adeguamento di impianti per trattamento rifiuti costituisce una visione non a lungo termine, ma un modo di prolungare di altri 5 anni il sistema attuale delle discariche invece di intervenire per cambiare radicalmente, seguendo i modelli virtuosi. È una soluzione tampone, una pezza. E si tagliano le gambe alla filiera del riciclo". "Ci sarà modo e tempo di declinare i vari progetti in maniera più dettagliata e condivisa" ha detto il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli. "Bene che per i progetti - ha sostenuto - ci saranno anche i fondi della nuova programmazione europea, per creare un'Umbria più attrattiva, dove sia possibile e conveniente vivere, investire, fare ricerca. Dobbiamo puntare ad una nuova primavera umbra. Il Giubileo del 2025 non riguarderà solo Roma, ma anche il nostro territorio. Per allora dovremo essere pronti ad accettare una nuova sfida e un'occasione irripetibile. Bisogna tagliare le inefficienze e massimizzare i risultati. A causa degli effetti della Pandemia siamo rappresentati come un soggetto esposto e fragile". Per Valerio Mancini, Lega, "l'Umbria ha dato un forte contributo anche durante la crisi dei rifiuti in Campania". "Abbiamo dimostrato - ha aggiunto -senso di responsabilità. Le proposte fatta dalla presidente Tesei dicono che servono gli impianti per il trattamento dei rifiuti. L'ex consigliere Brega, in quest'Aula, disse che parte dei rifiuti che pure vengono differenziati poi non vengono recuperati e finiscono in discarica perché gli impianti non sono in grado di recuperarli. E questo porta alla saturazione delle discariche. Il Pnnr è un'occasione per valorizzare il rifiuto evitando la termovalorizzazione". Nel dibattito è quindi intervenuto l'assessore regionale Michele Fioroni. "Nell'affrontare il Pnnr - ha detto - siamo partiti dalla volontà di non fare una 'lista della spesa'. Non si tratta di finanziare alcune progettualità, ma di puntare a riposizionare l'Umbria lungo la catena del valore, cioè individuare per l'Umbria nuove filiere, integrare quelle esistenti, valorizzare ciò che di buono c'è stato, creare nuova economia. Per essere resilienti servono filiere più lunghe. Abbiamo cercato nuovi modelli economici partendo alle aree di crisi. I progetti non sono scollegati tra loro, ma hanno come denominatore comune il tentativo di reindustrializzare e sperimentare, puntando per esempio sui nanomateriali e i biomateriali. Nel caso delle ex centrali si ipotizza un sistema nuovo che punti sulla produzione dell'idrogeno. L'immissione dell'idrogeno in rete non è ora previsto, ma vogliamo puntarci. A ciò aggiungiamo sistemi di finanza innovativi che consentono una compensazione di crediti e debiti all'interno delle filiere. Il 5G non poteva essere applicato in Umbria perché c'era una legge regionale che impediva l'installazione di nuove antenne e che noi abbiamo modificato. La produttività è legata al trasferimento tecnologico, che impatta su tutti i settori. Il problema del Pil umbro non era legato al terremoto ma alla carenza di visione e prospettiva". "Voi siete dei negazionisti ambientali - ha sostenuto quindi De Luca -, volete chiedere l'ampliamento delle discariche umbre e bruciare la mondezza negli inceneritori. Lo dovete dire chiaramente. Con il Css voi prolungate la vita delle discariche 5 di anni e buttate il Pnrr per questo scopo. La risoluzione che proponiamo punta al Recovery eliminando il Css e con impianti a massimo recupero di materia. Per anni in Regione non si è affrontato il problema. Vanno fatti impianti per la produzione di materie prime. Non capisco perché volete bruciare mondezza nei cementifici. Facciamo la raccolta differenziata". "Avrei preferito un dibattito diverso - ha detto Donatella Porzi, Pd -, sul futuro dell'Umbria. Questo documento è arrivato tardi e non è chiara la vostra impostazione. Questo è un tema sul quale dovremo tornare per un confronto. Gli umbri vedono questa come una grande opportunità. Oggi abbiamo la possibilità di essere attori, di essere squadra. Ma dobbiamo esprimere qualche critica. Bisogna partire dall'esistente. Prendiamoci il tempo di giocare la partita delle risorse per le quali non siamo solo soggetti attuatori. Ad esempio l'aerospazio ha creato molto nella nostra economia. A qualcuno la vostra è apparsa una lista della spesa. Disporre di tutte queste risorse è un'occasione storica sulla quale dobbiamo trovare convergenza. Il terzo settore, il welfare, la formazione, l'educazione, ci sono tante realtà che non hanno trovato spazio. Le questioni vanno coordinate con la programmazione 2021-2027 e con il piano nazionale, per mettere a sistema una serie di opportunità storiche. Ci sono spunti interessanti per i progetti di ricerca o per il settore del turismo, con un potenziamento che si era cominciato a fare già nel passato. Serve più partecipazione. Noi siamo disponibili a farlo per l'Umbria". Secondo Roberto Morroni, assessore e capogruppo di Forza Italia, "la storia e la cronaca recente del nostro Paese hanno dimostrato come alcune forze politiche hanno avuto grande spazio in manifestazioni di piazza o come interpreti di diffuso malessere, qualità che però non hanno retto, poi, quando si sono trovate ad assolvere responsabilità di Governo, e mi riferisco soprattutto al Movimento 5 Stelle". "La demagogia che spesso invade chi agita le piazze - ha sottolineato - non sono arnesi utili per compiti di Governo. Bisogna prestare sempre grande attenzione a non fomentare un clima di odio, di contrapposizione rimarcati soprattutto attraverso strumenti social. Da una parte i paladini della salute e del benessere, dall'altra chi è pronto a calpestare tutto ciò. Si tratta di comportamenti mistificatori che non dovrebbero essere propri di chi ha ruoli istituzionali. Sull'utilizzo di Css (Combustibile solido secondario) trovo singolare la versione che si sta spacciando: ribadisco il fatto che al momento si tratta di due questioni distinte e quando non lo saranno più ne parleremo approfonditamente in quest'Aula. La scelta riportata all'interno del Pnnr regionale prevede l'ammodernamento dell'impiantistica. Abbiamo chiarito il perimetro di riferimento, frutto e risultante di un'azione partecipativa che avrà sicuramente ulteriori tappe per la messa a punto. Rispetto all'impiantistica abbiamo dato un segnale chiaro: abbiamo seguito le indicazione dell'Europa. Il Css combustibile è coerente con gli indirizzi comunitari. Viene utilizzato in tutta Europa ed in moltissime regioni italiane ed è coerente con l'esigenza di recupero della materia. Oggi conferiamo in discarica 200 mila tonnellate di rifiuti a causa di scelte non fatte nel Piano 2009. Discariche che hanno un periodo di vita brevissimo e questo rappresenta un tema che tutti abbiamo dinanzi. Nel nuovo piano dei rifiuti non vogliamo precludere strade da perseguire. È nostro interesse fare dell'Umbria una best practices e su questo lavoreremo, attraverso idee progettuali che vadano in rafforzamento all'impiantistica. Il problema non si risolve con il Css combustibile, ma è comunque un'arma in più per ricondurre in un ambito di governabilità la situazione e prendere decisioni più serene". Per Vincenzo Bianconi, Gruppo misto, il Pnrr regionale ha messo in luce ancora una volta le criticità che abbiamo come sistema regionale". "Si tratta - ha proseguito - di criticità culturali che ci portiamo dietro, dentro e fuori da questo palazzo. Quando in campagna elettorale mi chiedevano una priorità rispondevo che sarebbe stata la realizzazione di un modello strutturato di condivisione, di partecipazione a livello regionale che partisse dal basso, dai territori per poi trasportarla nel mondo dell'economia e delle associazioni di categoria come modello di sintesi da portare infine all'interno di questa Istituzione. La condivisione delle scelte deve essere figlia di percorsi strutturati e trasparenti che mettano chi ha la responsabilità di governo nella condizione di scegliere. Nel caso della predisposizione di questo progetto la partecipazione non è stata diversa rispetto ad altre situazioni, ma attraverso il Recovery plan e la programmazione europea 2021-2027 ci giochiamo i prossimi 30 anni dove tutti siamo chiamati a rimettere in cammino la nostra regione. Bisogna perseguire un incastro di visione con le ambizioni dei singoli territori. Questo rappresenta il risultato migliore per rincorrere il futuro. La sfida da vincere è un progetto strategico realisticamente condiviso". "Dopo l'intervento dell'assessore Fioroni - ha detto Fora - voglio sottolineare che il Pnrr deve essere riassociato a un alto livello di partecipazione, proprio per cessare la pratica del centralismo nelle decisioni. C'è bisogno di nuove chiavi di sviluppo economico, ma non dobbiamo dimenticarci manifattura, tessile, automotive, sistemi di valore che hanno perso di produttività ma vanno riaffiancate per esaltarne le possibilità. Guardare al futuro coltivando l'esistente. Nel turismo vedo almeno una concezione di partenariato pubblico-privato, altrove meno. Invito a superare il centralismo con accompagnamento alle politiche industriali, che devono fare le imprese accompagnate dal pubblico. Nel Piano umbro non ci sono tracce di interventi per il sostegno alle povertà e alle fragilità, su questo l'Aula si deve interrogare. Serve una presa in carico delle povertà di questa regione". "Ritengo sia un errore aprire la discussione oggi - ha sottolineato Fabio Paparelli, Pd -, quella vera la faremo al momento giusto. Non mi convincono le dichiarazioni della maggioranza: il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli parte da assunto sbagliato, che alla regione toccano 3 miliardi e allora non ci sono problemi; all'assessore Fioroni dico che la produttività si fa con la ricerca e con il trasferimento tecnologico, no start up e inglesismi. Meglio sarebbe stato collegarsi alle altre regioni con aree di crisi e chiedere una posta comune. Quanto all'assessore Morroni: il tema non è il Css, ma il suo utilizzo nei cementifici. Non scambiamo il piano dei rifiuti con il business del cemento".

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