La presidente della Regione,
Donatella Tesei, ha illustrato ai consiglieri regionali di Prima
e Seconda commissione, riunite in sede congiunta, presiedute da
Daniele Nicchi e Valerio Mancini, le proposte umbre per il Piano
nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
La presidente - è detto in un comunicato della Regione - ha
spiegato che i 3 miliardi 120 milioni e 435mila euro del
Recovery fund per l'Umbria riguarda 45 progetti che seguono le
linee di indirizzo del Piano nazionale su verde, innovazione,
salute, infrastrutture, ricerca e sociale. Alcuni progetti sono
specifici, altri saranno suddivisi fra diversi territori. Su
alcune missioni saranno fatti bandi nazionali, su altre ci sarà
spazio per il protagonismo di Regione e enti locali. Il piano è
al vaglio del parlamento e questa, ha spiegato la presidente
Tesei, è solo la prima fase. Successivamente ci sarà il tempo
per declinare i progetti anche meglio e in maniera più
esaustiva, soprattutto dopo aver ottenuto l'impegno dei vari
ministri a ulteriori tavoli di approfondimento sulle varie
materie.
Da segnalare che, oltre alle risorse indicate nel Pnrr, per
realizzare i progetti vi saranno anche quelle della nuova
programmazione 2021-27 dei Fondi europei.
"É un nuovo posizionamento dell'Umbria nel mondo post Covid -
ha detto la presidente Tesei -, una regione verde, poco
popolata, con alta qualità della vita, e con questi progetti
miriamo a un'Umbria attrattiva non solo dal punto di vista del
turismo, ma una regione dove poter lavorare e vivere,
permettendo di investire e fare ricerca guardando ad un'alta
qualità della vita. Non sottovalutiamo che nel 2025 ci sarà il
Giubileo e non riguarderà certo solo Roma, ma anche una regione
attigua come la nostra, con le sue capacità attrattive
importanti, culturali e spirituali, con i cammini, l'arte, i
borghi e gli enoturismi e la gastronomia. Dobbiamo essere pronti
a offrire il meglio che abbiamo. Deve essere una regione
attrattiva anche per i giovani, dobbiamo creare le condizioni
perché rimangano, trovino una occupazione, mettano su famiglia,
dobbiamo invertire la rotta della denatalità".
Sulla tempistica, la Presidente ha detto che "le 45 linee
progettuali diverranno progetti in 9 mesi e impegni vincolanti
fra i 12 e i 18 mesi, cantierabili entro il 2026. Dovremo saper
cogliere con immediatezza i bandi nazionali che saranno emessi,
su cui inserire quelli territoriali, come ci hanno confermato
ieri i vari ministri durante l'interlocuzione con le Regioni.
Dopo l'approvazione del Pnrr in Parlamento, l'Europa riceverà i
documenti e dopo due mesi potrebbero già essere messi in campo
dei bandi di carattere nazionale, dovremo essere pronti. Stiamo
lavorando per predisporre un team che si occupi di progettazione
su tutte le varie linee. Negli incontri con le categorie è
emersa grande disponibilità a mettersi a disposizione, pronti a
partecipare ai bandi nazionali del Pnrr. La vera partita inizia
adesso e non la possiamo perdere. Se riusciamo a realizzare ciò
che serve alla nostra regione sarà il successo di tutta la
comunità, per una prospettiva di inversione di rotta da tutti
auspicata".
I consiglieri regionali di maggioranza intervenuti (Peppucci,
Carissimi, Pastorelli e Mancini-Lega) hanno condiviso gli
auspici della presidente Tesei esprimendo un giudizio positivo
sul documento.
I consiglieri di opposizione hanno rilevato varie criticità:
per De Luca (M5s) "la produzione di Css va contro linee guida
dei progetti che verranno finanziati dall'Ue, che parlano di
riciclo e recupero della materia, i bandi dovranno essere
rivisti perché i combustibili per il recupero energetico non
sono compatibili con le linee guida". Per Donatella Porzi (Pd)
il documento presentato "parla poco della realtà manifatturiera
della regione e poco spazio hanno anche altri settori
fondamentali come l'agroalimentare e la moda, come pure il terzo
settore, i servizi alle imprese e la cooperazione, inoltre non
indica la soluzione per problematiche infrastrutturali interne,
ma fondamentali per la circolazione anche di chi viene da fuori,
come la questione 'nodo di Perugia'".
Fra le mancanze, Simona Meloni (Pd) ci mette "l'ex centrale
di Pietrafitta, dove c'è uno studio fatto con l'Università e il
Comune di Perugia e le infrastrutture per la zona del Trasimeno:
sono stati esclusi progetti che hanno valore interregionale - ha
detto - mentre ci sono piccoli progetti espressioni di
territori".
Il consigliere Michele Bettarelli (Pd) ha sottolineato che un
progetto da oltre 3 miliardi di investimenti e che consta di ben
140 pagine non può essere presentato 48 ore prima ai consiglieri
regionali: "Mi sento preso in giro - ha detto - e non sono messo
in condizione di svolgere adeguatamente il mio ruolo. Inoltre la
presidente parla di un progetto partecipato ma vorrei sapere con
chi, certamente non con chi vive in Altotevere, dove c'è uno dei
poli della grafica più importanti non solo a livello nazionale e
nel documento si legge che il distretto ideale per la grafica,
destinatario di misure per 10 milioni di euro, è quello di
Bastia Umbra". E non è questa l'unica carenza rilevata da
Bettarelli per il territorio altotiberino: fra le altre il
consigliere evidenzia che "sul tema del ciclo dei rifiuti sono
citate tutte le discariche regionali tranne quella di
Belladanza".
Infine il consigliere Andrea Fora (Patto civico) giudica il
lavoro "apprezzabile", con l'unica critica da rivolgere alla
"avventatezza nella comunicazione di un piano che purtroppo non
sappiamo al momento se effettivamente avrà la disponibilità di
tutte le risorse". Fora si augura inoltre che la parte legata a
welfare, inclusione e formazione, di cui ravvisa poco nel
documento, sia realizzata con i fondi strutturali".
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