(ANSA) - CITTÀ DI CASTELLO (PERUGIA), 06 GIU - Nelle scuole
primarie pubbliche e paritarie di Città di Castello ci saranno
100 sentinelle contro la violenza sulle donne grazie alle
conoscenze acquisite nei corsi di formazione che il Comune
promuove in collaborazione con l'associazione Liberamente donna.
L'obiettivo è di fornire ai docenti coinvolti nel progetto gli
strumenti per riconoscere i segnali di disagio delle mamme e
favorire l'emersione dei casi di violenza attraverso la
consapevolezza dei servizi che sono a disposizione nel
territorio.
L'esperienza è partita dalla scuola primaria di San Filippo,
dove si è tenuta la prima lezione, frutto del confronto con le
dirigenze scolastiche nei tavoli di monitoraggio che
l'amministrazione comunale tifernate ha istituito a partire dal
25 novembre 2021 in occasione della Giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza sulle donne. L'intervento è
finanziato dalla Regione Umbria e si pone l'obiettivo di
coinvolgere il mondo della scuola nelle azioni di prevenzione e
contrasto alla violenza di genere, offrire strumenti conoscitivi
e di intervento, informare sui servizi che sono a disposizione
nel territorio.
"L'aumento dei casi di violenza sulle donne in Alta Valle del
Tevere ci impone una riflessione e ci impone di agire, andando
nelle scuole con un progetto che ha la finalità di
sensibilizzare il corpo insegnante e prevenire questa terribile
piaga attraverso la trasmissione degli strumenti conoscitivi e
delle informazioni necessarie a chi è in prima linea, in un
ambiente privilegiato per le relazioni sociali come quello
educativo, da dove possono suonare i campanelli di allarme in
grado di scongiurare nuovi drammi", spiega l'assessore comunale
ai Servizi educativi e alle pari opportunità Letizia Guerri. A
guidare le docenti nella conoscenza della realtà della violenza
sulle donne sono state Elena Bistocchi e Maria Luisa Favitta
dell'associazione Liberamente donna, che hanno spiegato quale
ruolo possa interpretare la scuola nell'indispensabile compito
di intercettare i segnali di possibili casi di maltrattamenti
che possano emergere dalla relazione quotidiana con le mamme e
aiutare chi si trovi in difficoltà a rivolgersi ai servizi che
sono a disposizione nel territorio.
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