Teatro Morlacchi gremito per la
presentazione a Perugia del libro di Enzo Beretta "Il re degli
ultimi. I sette anni meravigliosi e folli di Maradona a Napoli".
Sul palco, con l'autore del volume edito da Ultra sport, il
responsabile dell'edizione umbra del Messaggero Italo
Carmignani, che ha coordinato la serata, il giornalista Mario
Mariano e l'avvocato Marco Brusco. I loro interventi sono stati
inframmezzati dagli interventi audio del preparatore atletico
storico di Maradona, Fernando Signorini, "un artista che giocava
a calcio, un ragazzo meraviglioso e un giocatore incredibile" ha
detto del pibe de oro, del giornalista Fabrizio Roncone, autore
della prefazione del libro "che fa venire voglia di voltare
pagina", del direttore sportivo Walter Sabatini e dell'avvocato
Vincenzo Siniscalchi.
"Se parli di Messi tanti sanno chi è ma se parli di Maradona
'tutti' sanno chi è stato" ha sottolineato Carmignani.
Beretta ha quindi proposto diversi aneddoti presenti nel
libro. "Napoli - ha detto - è stata una città che ha sognato di
riscattarsi attraverso un giocatore e ci è riuscita".
L'avvocato Brusco ha sottolineato che tra Maradona e il
capoluogo campano "la scintilla è scoccata subito e mai spenta".
"Il Napoli ha vinto grazie a Maradona - ha aggiunto - ma è
altrettanto vero che lui non hai mai vinto tanto anche con la
nazionale come nel periodo nel quale vestiva quella maglia".
"Maradona ha alzato il tasso tecnico di tanti comprimari che
non avrebbero vinto nulla" ha detto Mariano.
La presentazione si è conclusa con Beretta e il figlio Cesare
sul palco che hanno coinvolto l'intero teatro a ritmare il
ritornello "ho visto Maradona e innamorato son...".
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