L'inserimento del luppolo tra le
filiere strategiche dell'Umbria e la nascita di un nuovo gruppo
imprenditoriale umbro, collocano la regione sempre più come
punto più avanzato nella nascente filiera del luppolo italiano.
Umbria, insomma, come cuore "verde luppolo".
L'annuncio è stato dato a Perugia durante una conferenza
stampa, nella quale è stato evidenziato questo "passo in avanti
decisivo".
Dall'unione di Luppolo Made in Italy, il primo progetto in
Italia che ha sperimentato con successo questa nuova coltura,
insieme al Gruppo cooperativo Agricooper e alla Deltafina srl è
nata una nuova associazione di imprese "che ha le competenze, la
capacità di aggregazione e di organizzazione dei produttori, la
forza economica e di investimento, la visione strategica e di
innovazione per portare il luppolo italiano alla conquista del
mercato globale", come ha spiegato Stefano Fancelli, presidente
della Rete Luppolo Made in Italy e dell'omonima società, Luppolo
made in Italy Srl, che svolgerà il compito di capofila
dell'associazione.
A livello italiano - è stato spiegato - è l'unico progetto
davvero ambizioso, visti i grandi partner e un lavoro di
sperimentazione che va avanti da alcuni anni e che ha portato
ormai ad una filiera strutturata in tutti i minimi particolari.
La coltivazione professionale del luppolo in Umbria, infatti,
interessa già oggi 3,5 ettari sperimentali, i quali hanno dato
risultati importanti in termini di qualità del prodotto, come
evidenziato dalle analisi condotte in collaborazione con il Cerb
dell'Università di Perugia.
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