Si è svolta, a distanza di tre
anni dall'ultima edizione pre-Covid19, la festa della comunità
accademica della Libera Università di Bolzano, il Dies
academicus. Presentati i nuovi professori e consegnati i premi
della Fondazione Cassa di Risparmio a ricercatori che si sono
distinti per la loro attività scientifica. L'allocuzione è stata
tenuta dalla prof.ssa Raffaella Rumiati, docente di Neuroscienze
cognitive alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati
(SISSA) di Trieste, intervenuta sul tema "Istruzione superiore e
inclusione sociale".
Il Dies Academicus 2022, quest'anno, si è caricato anche di
un ulteriore significato, oltre a quello di un rientro a una
situazione di normalità. Ha segnato infatti l'inizio ufficiale
delle celebrazioni per il 25° anniversario della Libera
Università di Bolzano, fondata il 31 ottobre 1997. A fare gli
onori di casa, la presidente prof.ssa Ulrike Tappeiner nella sua
introduzione: "Un'università è un think tank istituzionalizzato
ma non ci vediamo come un deposito di conoscenze e know-how,
bensì come un'istituzione che mette a disposizione il proprio
capitale sociale. Guardando alla pandemia, alla guerra e alla
crisi climatica, ci accorgiamo di come il cambiamento porti
grandi sconvolgimenti all'interno della società; per questo la
scienza deve generare la conoscenza necessaria per superarli.
Noi scienziati siamo persone fiduciose, vediamo la nostra forza
in una società disposta a imparare".
Nel suo intervento, il rettore, prof. Paolo Lugli ha fatto
riferimento al discorso tenuto dal Presidente Sergio Mattarella
in occasione dell'800° anniversario dell'Università di Padova,
quando ha sottolineato le virtù fondamentali di cui anche
un'università deve farsi portatrice: Umiltà e responsabilità.
Partendo da questo presupposto, il prof. Lugli si è chiesto se
l'università abbia fatto tutto bene finora e se sia sempre
riuscita a essere giusta e lungimirante nel suo sviluppo. "Non
dobbiamo solo generare conoscenza, ma anche tenere sempre
d'occhio la sua trasferibilità al territorio", ha sottolineato.
In rappresentanza del governatore Arno Kompatscher, il
direttore del Dipartimento Europa, Innovazione, Ricerca e
Comunicazione Ulrich Stofner ha illustrato il brillante sviluppo
che l'Università ha intrapreso negli ultimi 25 anni per far
progredire lo sviluppo delle competenze e delle infrastrutture
di ricerca in Alto Adige, anche grazie all'arrivo di
professori*esse eccellenti.
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