(ANSA) - TRENTO, 24 SET - A distanza di due anni
dall'apertura della trattativa per il rinnovo del contratto
provinciale del porfido che riguarda 500 lavoratori, gli operai
sono pronti allo sciopero. L'ultimatum è il prossimo 27
settembre quando Fillea Cgil e Filca Cisl incontreranno ancora
una volta le rappresentanze datoriali. Se in quella sede le
imprese non daranno risposte concrete alle richieste delle
maestranze scatterà la protesta. La trattativa - precisano i
sindacati - si è bloccata sull'aumento salariale. A fronte di
un incremento di 150 euro lordi per tutti proposto dai
sindacati, le aziende hanno messo sul tavolo appena 25 euro
lordi al mese, cioè tra 80 centesimi e un euro al giorno di
aumento per la mensa e 20 centesimi di aumento sull'indennità
giornaliera per il trasporto. A queste cifre "ridicole" si
sommerebbe l'aumento di 11 centesimi al quintale per la
produzione del cottimo.
"Poco più di una mancetta - commentano Giampaolo
Mastrogiuseppe e Fabrizio Bignotti che stanno seguendo il tavolo
contrattuale per Fillea e Filca -. Questi sono lavoratori che
ogni giorno svolgono un lavoro pesantissimo, movimentando
quintali di porfido e operano in condizioni spesso estreme. La
proposta delle aziende è irricevibile e non è dignitosa".
Sforzo e fatica chiesti ai lavoratori per scavare, segare,
spaccare pietre di porfido spesso senza acqua potabile, senza
bagni, anche con temperature di meno 7° d'inverno e sopra i 35°
d'estate sono enormi e non è adeguatamente riconosciuti. "Il
rinnovo contrattuale doveva essere l'occasione per valorizzare
una forza lavoro che opera nel settore anche da più di
trent'anni, che ha un'età media elevata e che ha maturato una
professionalità che andrebbe riconosciuta. Invece che puntare
sulla qualità del lavoro con il cottimo le imprese vogliono
ancora una volta chiedere più quantità. A lavoratori che sono
già tiratissimi", insistono i due sindacalisti. Senza
dimenticare che solo una parte di operai avrebbe la possibilità
di accedere all'aumento legato al cottimo. Per tutte queste
ragioni, dunque, se martedì prossimo le imprese non arriveranno
al confronto con il sindacato con proposte concrete e
accettabili, dunque, sarà sciopero. (ANSA).