Sabiona è un'antica sede
episcopale in valle Isarco. I primi vescovi risiedettero sul
monte fino a quando nel Medioevo non spostarono la loro
residenza nella vicina Bressanone. Ora, dopo 335 anni le suore
del monastero di Santa Croce di Sabiona lasceranno prossimamente
il convento. A comunicarlo al vescovo diocesano Ivo Muser e ad
Albert Schmidt, abate della congregazione benedettina di Beuron
di cui fa parte il monastero di Sabiona, è stata la badessa
Maria Ancilla Hohenegger. Una decisione che arriva dopo lunghe
consultazioni.
"Ho lottato a lungo con me stessa e prendere questa
decisione per me è stato molto difficile, ma è diventata
inevitabile considerato lo sviluppo della presenza delle suore
nel monastero", sottolinea la badessa Maria Ancilla Hohenegger.
Nel 1996, quando fu eletta badessa, il convento contava 18
suore. Oggi la comunità di Sabiona è formata da tre suore, due
delle quali hanno preso i voti solenni. Non possono sfruttare
adeguatamente l'ampio complesso né possono permettersi gli alti
costi di manutenzione annuali. "Anche se l'abbandono di un
monastero fa sempre male, sostengo questo passo coraggioso",
spiega il responsabile della congregazione benedettina di
Beuron, l'abate Albert Schmidt. "Quando una comunità non può più
assicurare il suo futuro economico in modo autonomo, l'addio è
un passo necessario anche se drastico. Prenderlo ora non
significa fallire, ma è segno di responsabilità. Tutto ciò che
un monastero ha vissuto e realizzato durante la sua esistenza
rimane prezioso e fruttuoso". Due suore di Sabiona si
trasferiranno prossimamente nell'abbazia cistercense di
Mariengarten a San Paolo di Appiano, la terza intende
trasferirsi nell'abbazia di Nonnberg a Salisburgo. "La Diocesi
di Bolzano-Bressanone è grata alle Suore benedettine per la loro
presenza da oltre 335 anni sul monte sacro dell'Alto Adige",
sottolinea il vescovo Ivo Muser.
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