Una vigna in città a Firenze,
sulla collina di piazzale Michelangelo che dà il nome al vigneto
e anche al futuro vino. È la prima vigna urbana della città, si
spiega da donne Fittipaldi, l'azienda agricola di Bolgheri
(Livorno) che gestisce il terreno, quasi due ettari che ospitano
ulivi e alcuni vecchi filari affacciati sull'Arno.
Il progetto prevede l'inserimento di un migliaio di piante da
allevare con il sistema ad alberello, compatibile con la
pendenza del terreno e con il paesaggio, da coltivare a regime
biologico. Le varietà scelte sono Sangiovese (70-80 per cento) e
altre presenti anche ai tempi di Michelangelo, come l'Abrostine
o il Canaiolo nero, il Rasone, il Mammolo eletto. Lo scopo è
rivitalizzare varietà in estinzione custodite nella banca del
germoplasma della Regione Toscana, ottenendo una vigna che sia
un vero e proprio 'vitarium', da iscrivere nell'elenco dei
coltivatori custodi. Nel settembre 2025 la prima vendemmia per
una produzione di circa 1.000 bottiglie di Michelangelo, col
giglio di Firenze in etichetta, destinate ad aste benefiche.
L'idea di realizzare la vigna è venuta a Maria Fittipaldi
Menarini, che presiede l'azienda agricola donne Fittipaldi
gestita con le figlie Carlotta, Giulia, Serena e Valentina, e
che si è ispirata a vigne urbane come quella di Clos Montmartre
a Parigi o della Tenuta Venissa sull'isola di Mazzorbo a
Venezia. Per la nuova avventura l'imprenditrice ha scelto la
vecchia vigna e il vecchio orto di casa: i terreni, dove in un
annesso già esistente verrà realizzata anche la cantina, fanno
parte della sua casa. A seguire l'aspetto tecnico del progetto,
che coinvolge anche Paolo Baldastri, l'agronomo Stefano
Bartolomei e l'enologo Emiliano Falsini, che parla di "impegno
importante, volto al recupero dell'antica viticoltura
cittadina". "Sarà un vigneto giardino e dovrà essere
perfettamente integrato con l'ambiente circostante", aggiunge
Bartolomei. Il progetto è stato presentato oggi, volutamente la
vigilia della Giornata della Terra. "Il fine della vigna -
spiega Maria Fittipaldi Menarini - non è solo il vino, ma il
rapporto che si crea tra uomo, terra e aria, un rapporto che
ridimensiona la sterilità del cemento e dell'asfalto con la
ricerca di un rispetto reciproco". Il progetto vuole avere anche
una valenza didattico-culturale: la futura vigna sarà
visitabile.
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