La Settimana del miele
di Montalcino (Siena), città che fa parte dell'associazione Le
Città del Miele, con quasi mezzo secolo di puntuali edizioni
annuali, quest'anno mancherà al suo tradizionale appuntamento
del secondo weekend di settembre. La causa? "Il drastico calo
della produzione di miele nel 2021" si spiega.
"Consapevoli di essere da sempre la vetrina dei mieli toscani
e italiani - dichiara in una nota il sindaco di Montalcino
Silvio Franceschelli - con la sua assenza La Settimana del miele
esprime vicinanza a tutti gli apicoltori delle diverse regioni
italiane che stanno affrontando un'annata produttiva tra le più
critiche degli ultimi due decenni, specie nella regione Toscana.
Montalcino a livello nazionale è tra le manifestazioni delle più
note proprio per la sua storicità. La notorietà nazionale di
Montalcino quest'anno la utilizziamo per evidenziare la
criticità produttiva di miele della Toscana e di non poche altre
regioni italiane".
L'annata apistica 2021, si spiega, "è destinata a entrare
nelle cronache del settore come la più critica degli ultimi
decenni. Le condizioni climatiche avevano già seriamente
compromesso le produzioni primaverili di tarassaco e di
ciliegio, con anche la quasi totale perdita della produzione di
miele di acacia, causa un clima fortemente sfavorevole di sbalzi
climatici, basse temperature e inaspettate gelate sia al Nord
sia nel Centro Italia". "Solo in Lombardia la mancata produzione
di acacia registra un danno di oltre 30 milioni di euro: in
media, un alveare ha prodotto tra 500 gr/1 kg contro i 20 kg
degli scorsi anni. In regioni come l'Emilia Romagna e la Toscana
la produzione registra un calo del 95%". Criticità anche al Sud:
"Produzione di miele d'arancio quasi azzerata in molte zone
della Sicilia e una produzione media inferiore del 50%, così
come per il miele di sulla".
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