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Pasqualini: "Pelè mi disse 'giochi bene' e mi donò sua maglia"

Pasqualini: "Pelè mi disse 'giochi bene' e mi donò sua maglia"

Ex Bologna, 'tutti mi hanno sempre ricordato per questo'

FOIANO DELLA CHIANA (AREZZO), 30 dicembre 2022, 18:46

Redazione ANSA

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"La maglia di Pelè? E' un pezzo del mio cuore. Sono diventato più famoso per aver ricevuto in dono da Pelè la maglia del Santos che per aver giocato con il Bologna in Serie A. Per questo, oltre ad essere molto dispiaciuto per la sua morte, sarò sempre grato a Pelè per la notorietà che mi ha regalato con il suo gesto". Mauro Pasqualini, bolognese di Crevalcore, ha 75 anni e vive a Foiano della Chiana (Arezzo) dove aiuta alla società calcistica locale oltre che accudire gli ospiti di un canile. In carriera è stato un'ala molto stimata dall'allenatore che lo ha lanciato Oronzo Pugliese e proprio ai tempi del Bologna Pasqualini, siamo nella stagione 1971-1972, ha partecipato ad una serie di amichevoli che la squadra rossoblù fece in America giocando contro il Santos e squadre di altri continenti.
    "Dormivamo e mangiavamo nello stesso albergo, volavamo con lo stesso aereo, ci siamo esibiti in tutta America. Un giorno Pelè mi avvicinò e mi disse 'sai che mi piace come giochi?' E mi abbracciò. Per me, semplice giocatore del Bologna, catturare l'attenzione della leggenda del calcio, fu come aver vinto il campionato del mondo. Poi mi regalò la sua maglia come gesto di stima e affetto. Da allora, ogni volta che ci sono i Mondiali, mi chiedono di esibirla e parlare di questa storia, lo faccio volentieri per esaltare un campione. C'è gente che lo ha visto solo in tv, io ho avuto la fortuna di vivere con lui un'esperienza bellissima". Oggi la maglia di Pelè, custodita sempre gelosamente, aumenta ancora di più il suo valore, spiega Pasqualini, in termini affettivi. "Me l'hanno chiesta in tanti, offrendomi anche cifre importanti, ma io non l'ho mai ceduta. E' un pezzo di me e del mio cuore".
    Oltre al Bologna, Pasqualini giocò in carriera pure col Cesena di Gigi Radice che per la prima volta nella storia centrò la promozione di serie A, e anche in Arezzo, Lucchese, Monza.
   
   

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