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Dna rivela presenza mercenari nell'esercito dell'antica Grecia

Dna rivela presenza mercenari nell'esercito dell'antica Grecia

Studio su sepolture di Himera, a confronto genetica 54 individui

FIRENZE, 04 ottobre 2022, 16:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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C'erano mercenari nell'esercito greco dell'età classica e non solo cittadini della polis. Lo rivela uno studio sulla varietà genetica a cui ha contribuito l'Università di Firenze secondo cui i soldati avevano antenati provenienti dall'Europa nord orientale, dal Caucaso e dalle steppe eurasiatiche nel V secolo a.C., quando combatterono in Sicilia nelle fila nell'esercito greco. Una prova di quanto mercenari fossero già presenti in età classica, si spiega dall'università di Firenze, arriva da uno studio interdisciplinare che ha evidenziato la varietà genetica di 54 individui sepolti nella necropoli di Himera e in altre località della Sicilia occidentale.
    Viene spiegato che nel V secolo a.C. i Greci dall'Egeo e i Fenici da Oriente si espansero attraverso il Mediterraneo e stabilirono insediamenti e colonie lungo la costa. In alcune regioni strategicamente importanti, come la Sicilia, la contesa per il controllo territoriale portò allo scontro. Gli storici Erodoto e Diodoro Siculo documentarono due battaglie in cui i fenici di Cartagine attaccarono Himera. Durante la prima, nel 480 a.C., un'alleanza tra Himera, Siracusa e Agrigento permise di respingere l'offensiva, ma quando i cartaginesi tornarono all'attacco nel 409 a.C. la colonia fu distrutta e abbandonata.
    A partire dal 1990 scavi a Himera hanno portato alla luce una delle più grandi necropoli greche mai scoperte con oltre 10.000 sepolture. Tra queste diverse fosse comuni che secondo gli archeologi hanno raccolto le spoglie di soldati caduti nelle due battaglie. Si ipotizza che sepolture di massa più piccole e disposte in modo ordinato rappresentino i caduti dell'esercito vittorioso del 480 a.C., mentre una più grande fossa comune è attribuita ai caduti della battaglia del 409, frettolosamente sepolti prima dell'abbandono della città. La ricerca, pubblicata su Pnas, è coordinata dal Dipartimento di Biologia dell'Università di Firenze, dal Dipartimento di Biologia evolutiva umana di Harvard (Usa), dal Dipartimento di Archeogenetica dell'Istituto Max Planck di Antropologia evolutiva (Germania), dal Centro di Evoluzione umana e scienze archeologiche dell'Università di Vienna (Austria), dall'Università della Georgia (Athens, Usa).
   

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