Una selezione di documenti
d'archivio, oggetti, strumenti di lavoro e testimonianze
artistiche provenienti dalle collezioni di Palazzo Mozzi Bardini
a Firenze, tale da accompagnare il visitatore alla scoperta
dell'attività imprenditoriale di Stefano Bardini (1836-1922), il
'principe degli antiquari' e del figlio Ugo. E' 'Officina
Bardini', mostra in programma dal 30 settembre al 20 novembre al
museo Stefano Bardini di Firenze. L'esposizione è stata
realizzata in occasione del centenario della morte di Stefano
Bardini e punta a illustrare la metodologia di lavoro e il
complesso sistema artigianale, e al contempo imprenditoriale,
messo in atto dai Bardini attraverso il dialogo fra alcune opere
del museo Bardini e un nucleo di documenti, fotografie,
manufatti e strumenti di lavoro conservati nel Palazzo Mozzi
Bardini.
Bardini, nato a Pieve Santo Stefano (Arezzo) si trasferì a
Firenze per studiare pittura all'Accademia delle Belle Arti. Nel
1866 iniziò la sua attività di restauratore e commerciante di
opere d'arte, divenendo poi un protagonista nelle
vicende del collezionismo tra '800 e '900: contribuì a creare
collezioni poi divenute fulcro di musei quali il Bode di
Berlino, il Jacquemart Andre' di Parigi o l'Isabella Stuart
Gardner a Boston.
Per la prima volta dai depositi del Palazzo Bardini sono
stati tratti oggetti e strumenti di lavoro utili a restituire
un'attività intensa e ricca: una selezione inedita di opere e
manufatti, campioni e modelli, strumenti e materiali, ma anche
di cataloghi, fotografie, repertori, lettere, colori e carte,
che permetterà al pubblico di rivivere le atmosfere
dell''Officina Bardini'. Il percorso della mostra si snoda dagli
strumenti, tra cui l'apparecchio fotografico con obiettivi di
Bardini, ai tessuti, corami, elementi lignei e decorazioni
d'interni, dove spicca l'abilità di attingere a repertori
antichi per interpretarli e riproporli secondo il gusto del
tempo. In mostra anche i rilievi di Madonne con Bambino, che
tanto spazio ebbero nel commercio Bardini e a cui tuttora è
dedicato ampio spazio in museo: in teca sarà possibile
apprezzare forme e calchi di celebri esemplari, fra cui la
Madonna Dudley e la Madonna delle nuvole di Donatello.
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