"Oceani, ultima frontiera" è la
mostra fotografica dedicata all'esplorazione dei mari, dai
pionieri come Jacques-Yves Cousteau e Sylvia Earle, storica
explorer di National Geographic e tra le prime donne a dedicarsi
all'oceanografia, allestita a Palazzo Blu di Pisa in
collaborazione con National Geographic e visitabile da domani al
4 settembre. "Incontreremo le specie più affascinanti degli
abissi, dai giganteschi mammiferi marini ai predatori più feroci
- spiega una nota del museo pisano - ma anche tappeti di alghe
dove i pesci vanno a riprodursi e a nutrirsi, oltre alle
barriere coralline. Con una sezione speciale dedicata agli
abitanti del Mediterraneo". A integrazione della mostra, sparsi
qua e là nelle sale museali vi saranno oggetti di uso quotidiano
ormai consunti: sono i reperti della mostra Archeoplastica,
oggetti degli anni Sessanta del secolo scorso e raccolti sulle
spiagge italiane dopo oltre 50 anni".
"Un'iniziativa - conclude Palazzo Blu - per sensibilizzare le
persone a un uso consapevole della plastica". "Rinviata nel 2020
per la pandemia e il conseguente lockdown - sottolinea Stefano
Del Corso, presidente di Fondazione Pisa, proprietaria del museo
- la mostra è un progetto fotografico di grande impatto visivo
che conduce alla scoperta delle distese marine, delle loro
profondità e delle specie animali che le abitano. Ma anche
l'occasione per ricordare le grandi imprese compiute da uomini e
donne che hanno esplorato le profondità oceaniche, per scoprirne
i misteri e mettersi alla prova".
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