Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Anche ipotesi inquirenti possano sentire padre bimbo morto

Anche ipotesi inquirenti possano sentire padre bimbo morto

Per chiarire i rapporti con la donna fermata per omicidio figlio

PERUGIA, 03 ottobre 2021, 13:03

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe essere sentito dagli inquirenti il padre del bambino di due anni morto a Città della Pieve e per l'omicidio del quale la madre, ungherese di 44 anni, è stata sottoposta a fermo. E' una delle ipotesi al vaglio della procura della Repubblica di Perugia.
    I magistrati - con il sostituto Manuela Comodi e il capo dell'Ufficio Raffaele Cantone - stanno cercando di ricostruire i rapporti tra il padre e la madre del piccolo. In particolare da quale tipo di legame formale avessero (se fossero sposati) e i loro rapporti, attraverso anche l'analisi dei telefoni cellulari della quarantaquattrenne. E' stata infatti molto probabilmente lei a inviare all'uomo, in Ungheria e tramite i social, una foto del bambino insanguinato colpito con alcune coltellate probabilmente - in base agli accertamenti dei carabinieri - in un casolare abbandonato distante poche centinaia di metri dal supermercato di Pò Bandino dove poi la madre lo ha portato adagiandolo sul nastro trasportatore di una cassa.
    Nella fase iniziale delle indagini la donna ha accennato a una presunta controversia con il padre del bambino per il suo affidamento. Versioni definite però dagli investigatori "confuse e contraddittorie che hanno corroborato il quadro indiziario".
    Per chiarire la situazione gli investigatori sarebbero in attesa di alcuni documenti dall'Ungheria.
    Per lunedì mattina è stata intanto fissata l'udienza davanti al gip di Perugia per decidere in merito alla richiesta di convalida del fermo della donna che al momento nega di essere la responsabile della morte del figlio.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza