Perché Pietro impugna un coltello
nell'Ultima Cena di Leonardo? E cosa sta sussurrando
all'orecchio di Giovanni? Perché il pittore Alessandro Allori
raffigura Cosimo I de' Medici mentre indica qualcosa con
l'indice della mano sinistra? Nel saggio saggio dal titolo
'Messages of the Masters/Messaggi dai Maestri (Polistampa,
lingua inglese e italiana, ill. col., 160 pagine, 25 euro) la
studiosa americana Renée Mulcahy svela un secolare linguaggio
visivo segreto che sarebbe nascosto nelle opere del grandi
pittori e scultori del Rinascimento come Michelangelo, Raffaello
e Botticelli.
Il libro è stato realizzato con il contributo di Antonio
Godoli, dirigente agli Uffizi di Firenze, che ha curato sia la
traduzione che la ricerca iconografica. Il tema principale è la
comunicazione celata in alcuni dei più celebri capolavori
rinascimentali: un insieme di segni espressi con mani e piedi,
simboli e gesti tipici di confraternite e società segrete. Gli
artisti che appartenevano a queste cerchie ristrette cercavano
di veicolare importanti messaggi nei loro lavori. "Una volta
iniziati e sotto giuramento - spiega Mulcahy - i membri si
impegnavano a mantenere il segreto e il silenzio, spesso fino
alla morte. Quindi cercavano di conservare attraverso l'arte un
flusso nascosto di saggezza ". I dettagli si trovano tipicamente
sul lato inferiore destro dell'affresco o del dipinto, ma
occasionalmente anche in quello sinistro o in entrambi i lati
contemporaneamente. Spesso l'intera opera rivelerebbe un duplice
significato: il primo più ovvio, e un secondo riferito a un
oscuro linguaggio visivo. Un alfabeto criptico tipico di alcune
composizioni che sarebbe rimasto inalterato nei secoli.
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