Pesa appena un paio di chili e si
può spingere fino a dieci chilometri di distanza dalla base di
lancio. E' questo il Raven, aereo a pilotaggio remoto, che viene
impiegato dai militari dell''Esercito per 'mappare' le aree a
maggiore rischio della 'terra dei fuochi'. La primavera è appena
arrivata e l'emergenza si è ripresentata puntuale: ieri sera
alla periferia di Giugliano ci sono stati due vasti roghi di
rifiuti che come sempre hanno avvelenato l'aria. Ma da giugno
l'Esercito impiegherà un apparecchio più performante che dovrà
essere lanciato con una catapulta perché più pesante. Quello che
accade a terra difficilmente sfugge all'occhio del drone che
vola ad una altezza che lo rende quasi invisibile da terra.
Dall'alto, senza essere notati, si può accertare dove sta
avvenendo l'abbandono di rifiuti e dove semmai è già avvenuto.
E' successo di recente a Giugliano quando il Raven, che era in
volo sulla cittadina della provincia di Napoli ha ripreso un
furgone che stava scaricando rifiuti in un viottolo di campagna.
Mezzo poi raggiunto, nel giro di pochi minuti, dalle pattuglie
presenti sul territorio. Ma non solo. Dall'alto il Raven, come
spiega il capitano Alessandro Giampietro, che comanda la
compagnia dispiegata sul territorio della provincia di Napoli,
fornisce tutti gli elementi utili per eseguire i controlli. Il
primo segnale di allarme è quello dell'accumulo 'anomalo'. Così
al setaccio finiscono anche aziende o anche semplici
abitazioni.Ma si accendono fari anche su viottoli o strade di
campagna dove molto spesso i rifiuti finiscono per essere
bruciati. Il primo allarme è con la presenza di pneumatici fuori
uso o di cumuli di vecchi stracci. Sono il materiale utile a
costituire il "letto" di combustione. Al momento nell'operazione
"Terra dei fuochi" (insieme a quella "Strade Sicure") sono
impegnati gli uomini del I Reggimento Bersaglieri di Cosenza,
comandanti dal colonnello Francesco Ferrara. E' uno dei
reggimenti alle dipendenze della Brigata Bersaglieri Garibaldi
di Caserta. Il volo dei droni è curato da 41mo Reggimento Imint
"Cordenons" di Sora. Un plotone di questo reparto è dislocato in
Campania. Prima e dopo i lanci, un gruppo di specialisti, con il
tenente Mario Scalena, provvede a verificare che ogni cosa sia a
posto. E dall'alto il drone fotografa inviando alle pattuglie
dislocate a terra la posizione sulla quale intervenire.
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