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Salvatores tra Oscar, malattia e paura creatività

Salvatores tra Oscar, malattia e paura creatività

A Bari masterclass e nuovo film Il ritorno di Casanova

BARI, 25 marzo 2023, 17:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Francesco Gallo) Un rilassato Gabriele Salvatores, dopo la proiezione di NIRVANA al Bif&st, si lascia andare a una master class al Teatro Petruzzelli in cui racconta di Oscar, malattia e paura della creatività e in cui la persona più citata è il suo personale analista.
    "Nel 1980 - racconta il regista - ho avuto una malattia e il medico, che mi aveva dato quattro o cinque anni di vita, mi disse telegrafico: 'Cerca di mettere a posto le sue cose'. Per fortuna si era sbagliato, ma da allora decisi che dovevo fare tutto quello che volevo. Lì per me è scattato un altro modo di vivere e il cinema è diventato il mio sostitutivo della realtà".
    E ancora il regista sul premio Oscar vinto da lui nel 1991 per MEDITERRANEO: "Non so se lo meritavo davvero. È stata un po' una botta di fortuna, mi ha andata bene, un po' come morso del ragno che ti fa diventare da un momento all'altro Spiderman. Ero esattamente uguale al giorno prima, ma la gente ormai da me si aspettava tutt'altro. Ho usato così questo particolare superpotere per fare film che in Italia non ti lasciano mai fare. Una cosa che mi ha permesso sempre più di alzare l'asticella della mia creatività".
    Sempre sull'Academy Award, ha continuato poi a Bari Salvatores dove presenterà IL RITORNO DI CASANOVA dal 30 marzo in sala con 01 con Tony Servillo e Fabrizio Bentivoglio: "Questa statuetta ha tante regole. Intanto non la puoi cedere, né vendere perché l'Academy, in caso, potrebbe sempre chiedere di restituirla. Io così per anni non l'ho neppure tenuta in casa, l'avevo messa in banca. Solo da poco l'ho collocata sulla mia libreria. È molto pesante ed è così perfetta per fare da sostegno ai libri".
   
   

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