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Tiro: Issf,ex azzurro sfida l'oligarca, di nuovo Lisin-Rossi

Tiro: Issf,ex azzurro sfida l'oligarca, di nuovo Lisin-Rossi

Presidente Fitav si candida, 'i russi? ora li mandano al fronte'

ROMA, 30 settembre 2022, 15:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Quattro anni fa ricevetti perfino delle minacce di morte, questa volta cercano il cavillo per mettermi fuori gioco. Il conflitto di interessi? Il mio avversario è stato in contemporanea presidente della federazione russa, di quella europea e di quella mondiale, quindi lasciamo stare". Il prossimo 30 novembre, a Sharm El-Sheik, si rinnoverà il 'duello' per la presidenza dell'Issf, ente mondiale del tiro, fra l'oligarca russo Vladimir Putin, 're dell'acciaio' che si autodefinisce "semplice conoscente", e non buon amico, di Vladimir Putin, e secondo 'Forbes' ha un patrimonio personale di 15,.8 miliardi di dollari, e l'italiano Luciano Rossi, che a livello nazionale è il presidente di federazione sportiva più longevo (è in carica dal 1993).
    Quattro anni fa Rossi sembrava vincitore e invece perse per quattro voti, 148-144, e adesso ci riprova, visto che al suo rivale è stato permesso di ricandidarsi: il blocco per atleti e tecnici russi non vale per le cariche dirigenziali. "Veniamo da quattro anni di delusioni - spiega Rossi da Lonato, dove si trova per gli Europei di Paratrap - patite da atleti, tecnici e giudici, con regole stravolte all'ultimo momento, nottetempo o a gare in corso. E poi la comunicazione della Issf smantellata e i Mondiali che durano 22 giorni, con relativo aumento delle spese delle delegazioni e atleti, anche di paesi importanti, costretti a pagarsi la trasferta. Insomma, in tante federazioni nazionali c'è malcontento nei confronti dell'attuale gestione, e si avverte necessità di cambiamento".
    Nel frattempo Lisin è stato dichiarato "persona non gradita" da vari paesi, in primis quelli scandinavi e l'Australia, ma ciò non gli ha impedito di continuare a governare il mondo del tiro.
    E gli altri russi? Che ne sarà degli atleti? "Io li riammetterei gradualmente - dice Rossi - perché chi gareggia ha meno responsabilità di tutti. Piuttosto la loro federazione, quella russa che porta avanti la candidatura di Lisin, ultimamente i suoi tiratori li manda al fronte a combattere, e anche su questo bisognerebbe riflettere".
   

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