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Cassetta, ora l'obiettivo è scalare la classifica mondiale

"La convocazione in Nazionale juniores l'onore più grande"

Torino ANSAcom
"Essere arrivato a diventare campione italiano non è ancora niente rispetto a quello che voglio e a quello che è il livello mondiale. L'obiettivo vero adesso è scalare la classifica mondiale, arrivare il prima possibile nella top 100, mancano ancora poche posizioni però ovviamente è molto dura, ci vuole tanto lavoro, sacrificio, voglia di allenarsi sia dentro che fuori dal campo. Tanta gavetta ed esperienza". Un obiettivo quasi raggiunto per Marco Cassetta, campione italiano di padel che ha chiuso la stagione come numero 103 del ranking mondiale Fip. Il giovane atleta torinese del Ruffini Padel Club Torino, parla della sua passione per il padel ospite di 'Protezione e Sport', il talk promosso da Area X, lo spazio di Intesa Sanpaolo Assicura dedicato alla cultura della protezione.
"Ho incominciato questo sport nel 2017 - racconta -, inizialmente senza lasciare il tennis e me ne sono innamorato subito perché racchiude tutte le caratteristiche che io avevo giocando a tennis. Amavo giocare in doppio, di tocco, serve and volley, in modo molto dinamico e fisico. E il padel è tutto questo". Poi la svolta, con la convocazione in nazionale per i mondiali juniores. "Col tennis - dice - non mi era mai successo di essere convocato a rappresentare il mio Paese, per me l'onore più grande. E' andata bene e sono stato eletto capitano e dal 2018 mi sono dedicato solo a questo e mi appassiono ogni giorno di più". Cassetta dice di essere sì "molto soddisfatto" ma non si accontenta. "Pretendo molto da me e voglio sempre di più - sottolinea -, sono orgoglioso di essere considerato una promessa, ma devo dimostrarlo giorno per giorno, questo mi dà una grande carica e voglio rendere orgoglioso il mio Paese".
Fra gli aspetti che apprezza di questo sport, al di là di quelli prettamente atletici, "la grande coesione che si crea col tuo compagno, che può diventare un amico per la vita, e i legami di amicizia che si creano anche con gli avversari. Per questo a chi è incuriosito dico di provare, perché è uno sport che ti cambia davvero la vita". E come per tutti gli sport, anche nel padel è centrale la protezione. "E' fondamentale - conferma -, non solo dal punto di vista fisico, per cui servono tanto allenamento, alimentarsi bene e riposare correttamente, ma anche mentale, per sapere affrontare una sconfitta o un momento di down, tuo o del tuo socio. E poi - conclude - c'è la famiglia, che mi ha sostenuto e protetto. Sono le persone più felici del mondo a vedermi felice, e questo li rende orgogliosi".

In collaborazione con:
Intesa Sanpaolo Assicura

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