Più impianti per la gestione dei rifiuti e più innovazione nelle filiere del riciclo e del riuso. Sono queste le due aree di focus di Cassa depositi e prestiti per l'Economia circolare indicate dalle linee guida strategiche del settore. Queste linee guida rappresentano un asse del nuovo modello di funzionamento di Cdp e il punto di riferimento per le attività in alcuni dei campi individuati dal Piano Strategico.
Per superare la carenza degli impianti, in particolare per quanto riguarda il recupero energetico e il trattamento della frazione organica, il documento segnala che sarebbero necessarie risorse che sono state stimate in oltre 4 miliardi di euro, circa un quarto della spesa annua in Italia per sussidi ambientalmente dannosi legati a combustibili fossili.
Cdp potrà intervenire, secondo criteri di addizionalità e complementarità, contribuendo a colmare i gap di investimento nei settori e nei territori in cui gli operatori di mercato non riescono a mobilitare risorse adeguate e fornendo supporto alle Amministrazioni Pubbliche per l'accelerazione dei processi autorizzativi, la programmazione degli interventi e la messa a terra dei progetti.
La qualità e l’impatto degli interventi supportati saranno monitorati con un insieme di indicatori Kpi. Le linee guida di Cdp partono dal riconoscimento del "primato assoluto" dell'Italia in Europa in termini di recupero di materia e dell’elevata efficienza nell’uso delle risorse, dovuto anche alla "scarsità strutturale di materie prime".
L'Italia ha un tasso di utilizzo circolare di materia pari al 21,6%, nel 2020, quasi il doppio rispetto alla media UE ed è al primo posto per valore aggiunto nei settori del riciclo dei rifiuti, la riparazione e il riutilizzo. Il Paese ha un primato in Europa anche per quota dei rifiuti trattati, con il 79,4%, ma questo risultato è dovuto soprattutto ai rifiuti speciali, grazie alla separazione dei materiali all’origine, mentre quelli urbani scontano maggiori difficoltà. In particolare, il ricorso alla discarica continua a rappresentare una componente definita "troppo elevata" del ciclo, con un tasso di conferimento 30 volte più elevato della media dei paesi europei più avanzati in questo campo.
L'obiettivo europeo per il 2035 è che finisca in discarica meno del 10% dei rifiuti urbani e, in generale che venga “chiuso virtuosamente” il ciclo di vita dei prodotti. Il nuovo piano europeo per l’economia circolare, adottato nel 2020 nell'ambito del Green Deal, mira a ridurre l’impronta dei consumi e raddoppiare la percentuale di utilizzo dei materiali circolari nel prossimo decennio.
La piena circolarità dell’economia può contribuire, osserva Cdp nel documento, "sia alla lotta al cambiamento climatico, sia ad una gestione delle risorse compatibile con la crescita della popolazione a livello globale e con la progressiva scarsità di materie prime essenziali". L'impatto sull'ambiente dell’economia lineare porta a circa il 90% della perdita globale di biodiversità e della scarsità idrica che "è riconducibile all’estrazione e la trasformazione di materiali, combustibili e alimenti, che contribuiscono per circa la metà delle emissioni totali di gas serra".
In collaborazione con:
Cassa Depositi e Prestiti