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Assolavoro, record di lavoratori somministrati stabili

Treu, hanno retto alla pandemia meglio di altri, avanti così

ROMA ANSAcom

Le agenzie per l’impiego segnano un record a marzo nei lavoratori in somministrazione con contratto a tempo indeterminato che raggiungono quasi le 113 mila unità e rivendicano i risultati raggiunti in 25 anni dall’approvazione della riforma Treu e di fronte alla prova della pandemia nell’assemblea generale di Assolavoro “Cambia il mondo, cambia il lavoro. Le nuove sfide tra inclusione e innovazione“. Nel primo trimestre i lavoratori in somministrazione sono stati in media quasi 500 mila al mese e, secondo un’indagine Ipsos, durante la pandemia, tra i somministrati è stata più alta rispetto alla media della popolazione la quota di chi ha trovato lavoro rispetto a chi lo ha perso e chi è stati sempre occupato ha sperimentato io cambio di azienda.

Chi lavora con le Agenzie consiglierebbe di rivolgersi a questo canale nel 91% dei casi, eppure, sottolinea l'amministratore delegato di Ipsos, Nando Pagnoncelli, “il lavoro somministrato, poco conosciuto nelle sue specificità, tende sempre a essere considerato una scelta di secondo livello”. Il presidente di Assolavoro, Alessandro Ramazza, parla di “una sospettosa diffidenza, tutta italiana” verso le agenzie per il lavoro che presenta come “un driver essenziale per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro con tutti i diritti e le tutele dell’occupazione dipendente e per un più rapido accesso al lavoro stabile”. Per esempio la retribuzione media è di 12,30 euro l’ora, superiore al salario minimo di 9 euro di cui si discute a livello politico.

Un quarto di secolo dopo la sua riforma, l’ex ministro del Lavoro del primo governo Prodi, Tiziano Treu, oggi presidente del Cnel, rivendica un "bilancio buono, meglio di tante altre riforme in Italia". "25 anni è una bella età - spiega Treu - e questo istituto del lavoro somministro è in ottima salute. Ai tempi in cui si approvò la legge c’erano molte ostilità e attacchi violenti ma in questi 25 anni l’istituto è cresciuto, si è sviluppato bene, meglio anche che in altri paesi. I dati ultimi mostrano che ha superato la pandemia meglio di altri settori, ci sono picchi quantitativi". "Sono particolarmente contento - continua - anche rispetto agli altri paesi delle novità di questa legge italiana. Innanzitutto la parità di trattamento per i somministrati e i lavoratori delle aziende dove vanno e poi questo fondo per la formazione molto lungimirante, questo lo ha fatto la legge. Poi per conto delle agenzie si è fatto un sistema di welfare molto avanzato, anche quella è una cosa positiva.

La presidente della World Employment Confederation, Bettina Schaller Bossert, osserva inoltre che durante la pandemia le agenzie hanndo dimostrato di "vedere le cose in prospettiva e trovare soluzioni per le nuove esigenze dei lavoratori e delle imprese". Mentre la Rappresentante per l'Italia, la Santa Sede e San Marino dell'UNHCR, l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, Chiara Cardoletti, presenta un'iniziativa in collaborazione con Assolavoro che "permette di incanalare i rifugiati nel mondo del lavoro attraverso la formazione e il supporto delle agenzie per l'impiego" con risorse per 45 milioni di euro.

Tornando ai dati, nell’arco degli ultimi tre anni (novembre 2018 - novembre 2021) considerando l’incremento dei nuovi contratti a tempo indeterminato del mondo del lavoro, il 42% è un contratto sottoscritto con una Agenzia per il Lavoro. Inoltre, chi ha avuto esperienze di somministrazione conferma la crescita dell’occupazione stabile post contratto con l'agenzia: tra chi si è stabilizzato, circa la metà (49%) lo ha fatto entro i 6 mesi e il 61% è stato assunto a tempo indeterminato dall’azienda in cui era impiegato tramite l’Agenzia per il Lavoro. L’accesso al lavoro tramite Agenzia avviene, infine, più velocemente che in passato: entro 6 mesi rispetto agli 8 del 2018.

In collaborazione con:
Assolavoro

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