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Lega presidia il fortino di Treviso e teme la sfida a Vicenza

Lega presidia il fortino di Treviso e teme la sfida a Vicenza

In Veneto prepara confronto Fdi leghisti per le Regionali 2025

VENEZIA, 14 maggio 2023, 18:19

di Andrea Buoso

ANSACheck

Elezioni Treviso: da sinistra in alto, Mario Conte, Giorgio De Nardi e Nicolò Rocco. Da sinistra in basso Maurizio Mestriner e Luigino Rancan - RIPRODUZIONE RISERVATA

Elezioni Treviso: da sinistra in alto, Mario Conte, Giorgio De Nardi e Nicolò Rocco. Da sinistra in basso Maurizio Mestriner e Luigino Rancan - RIPRODUZIONE RISERVATA
Elezioni Treviso: da sinistra in alto, Mario Conte, Giorgio De Nardi e Nicolò Rocco. Da sinistra in basso Maurizio Mestriner e Luigino Rancan - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mentre la Lega punta a mantenere lo storico 'fortino' di Treviso, a Vicenza non è escluso il sorpasso del centrosinistra, il cui candidato ha raccolto le adesioni del "campo largo" tra Pd e Terzo Polo. Sullo sfondo c'è la lotta per gli equilibri politici in vista delle Regionali del 2025, quando finirà l'"era Zaia" e con FdI diventato il primo partito alle ultime elezioni politiche.

Il principale sfidante a Vicenza è Giacomo Possamai, 33 anni, capogruppo in Regione per il Pd, che fronteggia il sindaco uscente Francesco Rucco, civico di destra, che cinque anni fa vinse al primo turno. L'ipotesi del ballottaggio è tutt'altro che improbabile, e altri due candidati, Edoardo Bortolotto per i Cinquestelle e l'ex assessore Claudio Cicero, di area centrodestra, puntano a essere l'ago della bilancia tra i due contendenti maggiori. In tutto, ci sono sette candidati sindaci e 15 liste d'appoggio.

A sostegno di Rucco c'è lo schieramento dei 'big' veneti, e tra i candidati c'è persino il presidente leghista del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti. Possamai, nonostante la giovane età è politico con una militanza già ricca e ha scelto di fare una campagna sulla scia di un altro 'underdog' vincente, ossia quel Damiano Tommasi che a Verona, in nome del civismo e con il 'porta a porta', ha sbaragliato la concorrenza del centrodestra.

Vita più facile, ma non priva di incognite è invece quella che attende Mario Conte, sindaco uscente nella storica roccaforte leghista di Treviso. Anche Conte viene da una vittoria, cinque anni fa, al primo turno contro un sindaco di centrosinistra, quel Giovanni Manildo eletto con il renzismo rampante e sconfitto con il renzismo in fase calante. Conte interpreta la linea della Lega "alla Zaia", pragmatica, operativa, amministrativa e meno politica. Il candidato del centrosinistra è un imprenditore del settore digitale, Giorgio De Nardi, che però non ha raccolto l'adesione né del M5S né del Terzo Polo. Azione e Iv sostengono Nicolò Rocco, i Cinquestelle, Maurizio Mestriner. Sembra dunque improbabile che si possa scalfire un dominio del centrodestra che dura ormai da 25 anni, tolta la parentesi Manildo.

Quello che rende interessante questa tornata amministrativa è soprattutto la dinamica interna al centrodestra, dove Fratelli d'Italia sta attaccando il dominio leghista in Veneto. La 'conta' che si farà a Treviso, e in parte anche a Vicenza, diventa cruciale soprattutto in vista delle elezioni regionali del 2025, quando Luca Zaia non sarà più della partita, e con lui la dote del 76% a livello di preferenza personale e del 44,5% della lista che porta il suo nome. 

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