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Svolta in Spagna, graziati i separatisti catalani

Svolta in Spagna, graziati i separatisti catalani

Ma a Barcellona l'indulto di Sanchez non basta: 'Referendum'

MADRID, 21 giugno 2021, 19:48

Redazione ANSA

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Pedro Sanchez oggi a Bercellona © ANSA/AFP

Pedro Sanchez oggi a Bercellona © ANSA/AFP
Pedro Sanchez oggi a Bercellona © ANSA/AFP

"Domani possiamo cambiare la vita di nove persone. E spero che inizieremo anche a cambiare la storia di tutti". Madrid ha deciso: i leader indipendentisti della Catalogna condannati in via definitiva a pene di reclusione dopo il tentativo di secessione del 2017 - ha annunciato il premier spagnolo Pedro Sánchez - saranno graziati con l'indulto e presto potranno uscire dal carcere. A sancirlo sarà il Consiglio dei ministri attraverso decreti individuali, una facoltà riconosciuta dall'ordinamento spagnolo.

Tra i politici e attivisti attualmente reclusi — le cui pene vanno dai 9 ai 13 anni — c'è l'ex vicepresidente regionale catalano Oriol Junqueras. La svolta annunciata da Sánchez costituisce una delle decisioni più complesse e ardite per la coalizione di centrosinistra (Partito Socialista - Unidas Podemos) che il premier guida da inizio 2020. Una mossa pensata per smuovere le acque sul fronte dei negoziati con la nuova amministrazione regionale catalana — indipendentista — e che il governo spera possa risultargli politicamente vantaggiosa, nonostante il malcontento di parte della società spagnola. "La motivazione principale dell'indulto è la sua utilità per la convivenza", ha affermato Sánchez alla platea riunita ad hoc nel prestigioso teatro Liceu di Barcellona. "Potremmo tornare ai rimproveri, rimanere bloccati sui problemi. Oppure dedicare il nostro tempo e le nostre energie a risolvere il problema e scommettere sulla concordia", ha aggiunto il premier, ricevuto all'ingresso dai fischi di alcune centinaia di manifestanti secessionisti e interrotto a più riprese da uno di loro, presente in sala. "L'indipendenza è l'unica soluzione!", ha gridato il giovane contestatore.

La reazione da parte del presidente catalano Pere Aragonès è arrivata poco dopo: "È un passo che riconosciamo, ma insufficiente e incompleto", ha detto ai media iberici. A suo avviso, le soluzioni per risolvere il conflitto politico con lo Stato sono "l'amnistia" nei confronti dei secessionisti implicati in cause giudiziarie e un "referendum" sull'indipendenza.

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