(di Massimo Lomonaco)
(ANSA) - TEL AVIV, 21 MAG - Dopo il difficile periodo dovuto
alla pandemia, tra Italia e Israele c'è "un rifiorire di
iniziative": non solo nei rapporti bilaterali ma anche in molti
altri settori. Parola di Sergio Barbanti, da pochi mesi alla
guida dell'ambasciata d'Italia a Tel Aviv. "Questo - dice in
un'intervista all'ANSA - è il momento per riprendere i progetti
in cantiere e programmi intensi di visite, già avviate con
l'arrivo dei ministri dello Sviluppo economico Giorgetti e del
Turismo Garavaglia, e in prospettiva per svolgere il Quinto
Vertice intergovernativo, presieduto dai premier dei due Paesi".
Tuttavia, nonostante le difficoltà del periodo trascorso, i
rapporti sono proseguiti ed hanno visto visite importanti, come
quella passata del ministro Di Maio. La lotta alla pandemia -
ricorda Barbanti - ha registrato una collaborazione tra le due
sanità nazionali costante e ad altissimo livello, visto anche
che Israele è stato apripista "nella vaccinazione di massa e
all'avanguardia in altri aspetti dell'intervento sanitario". Gli
interventi ricompresi dal Pnrr, a giudizio dell'ambasciatore,
offrono poi nuovi campi alla storica collaborazione con Israele.
"Specie nei settori per noi fondamentali della transizione
digitale ed ecologica, dove Israele è molto avanzato e
complementare all'Italia". Come del resto lo sono le due
economie: l'Italia come seconda potenza manifatturiera Ue e
Israele con l'hi-tech.
Va ricordato che nei primi tre mesi dello scorso anno,
Israele è stato il terzo mercato di esportazione dell'Italia
nell'area Mena. "C'è stata anche una significativa ripresa
dell'interscambio con un +26% rispetto al 2020. Una
complementarietà - spiega il diplomatico - sulla quale si può
costruire ancor di più nel futuro". Il settore energetico è al
primo posto, anche per la crisi in Ucraina: "C'è molta
attenzione ai giacimenti di gas israeliano. E sono diversi i
progetti, incluso quello del gasdotto EastMed, ora esaminati con
maggior senso di urgenza. Le reti infrastrutturali presenti e
possibili in Israele nell'ambito della geopolitica delle
infrastrutture fanno di questo Paese un hub per l'intera
regione, nella quale l'Italia ha consolidati interessi".
Tra i risultati della collaborazione bilaterale, Barbanti ha
citato l'Accordo di cooperazione industriale, scientifica e
tecnologica (finanziato con 2,5 milioni per parte) con oltre 200
progetti e la terza edizione di 'Accelerate in Israel' per
start-up italiane (promosso con Ice, Intesa San Paolo Innovation
Center e Camera di commercio Israele-Italia).
La guerra in Ucraina ha poi accelerato il tema complessivo
della pace. "L'Italia con la Ue - sottolinea l'ambasciatore -
rimane fedele alla soluzione a due Stati e si oppone a misure
che la compromettano". In questo contesto "sosteniamo con forza
gli Accordi di Abramo e quindi il giusto tentativo di Israele di
normalizzare le proprie relazioni internazionali. Questi Accordi
non sono tuttavia sostitutivi del rilancio dei negoziati con i
palestinesi".
Barbanti infine evidenzia la voglia di cultura italiana che
c'è in Israele, ricordando l'importanza della comunità ebraica
italiana anche come ponte tra i due Paesi e sottolinea l'impegno
della cancelleria consolare dell'ambasciata in favore degli
italiani in Israele (oltre 17.600): "Stiamo facendo in modo che
possano aver accesso a tutti i servizi. Abbiamo lanciato
l'esperimento dei servizi consolari mobili con l'obiettivo di
portare il consolato ai cittadini e non solo viceversa". (ANSA).
>ANSA-INTERVISTA/ 'Italia e Israele, un rifiorire di iniziative'
L'ambasciatore Barbanti: 'Le nostre economie sono complementari'
