"Il dovere di raccontare è molto
faticoso, ma bisogna andare avanti, perché purtroppo quello che
stiamo raccontando è sempre attuale": è uno dei messaggi di
Edith Bruck, scrittrice, poetessa e testimone dell'Olocausto, ai
ragazzi della Scuola ebraica e della Scuola Statale Italiana di
Madrid, a due giorni dalla Giornata della Memoria. Un dialogo
virtuale — con Bruck in videochiamata da Roma e il giovane
pubblico riunito presso l'Istituto italiano di cultura (Iic)
nella capitale spagnola — con cui l'Italia ha commemorato gli
orrori del nazifascismo anche nel Paese iberico. "Sono molto
grata ai ragazzi che ascoltano, che hanno imparato e sono
cambiati", è stato un altro dei concetti espressi da Bruck,
ebrea nata in Ungheria nel 1931 e italiana d'adozione. "I
ragazzi vogliono sapere, partecipano perfino con gli occhi".
"La memoria non può e non deve limitarsi soltanto
all'indignazione e all'orrore contro i crimini perpetrati
durante l'Olocausto", ma occorre soprattutto - come ha scritto
Primo Levi nell'introduzione a 'Se questo è un uomo' - "meditare
che questo è stato", ha affermato da parte sua Riccardo
Guariglia, ambasciatore italiano a Madrid. Insieme a lui, hanno
partecipato all'evento la direttrice dell'Iic, Maria Luisa
Pappalardo, il direttore del Centro Sefarad-Israel, Miguel De
Lucas, la Coordinatrice del 'Progetto Memoria' presso la Scuola
ebraica di Madrid, Cecilia Levit e il rabbino Pierpaolo Pinhas
Punturello.
La Giornata della Memoria verrà anche celebrata presso la
Scuola Statale Italiana di Madrid il 27 gennaio, con letture
tratte dal 'Diario di Anna Frank' e l'esibizione del coro di
voci bianche della Scuola, che canterà brani composti nel 1943
per il coro del Ghetto di Terezin, vicino Praga.
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