C'è il rischio che l'Inflation
Reduction Act (Ira), il maxiprovvedimento contro l'inflazione
adottato dagli Stati Uniti, "porti a una concorrenza sleale,
possa chiudere i mercati e frammentare le stesse catene di
valore critiche già messe alla prova dal Covid. Dobbiamo
esaminare da vicino questi aspetti e, allo stesso tempo,
imparare cosa possiamo fare meglio": lo ha dichiarato la
presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
parlando a Bruges, che ha aggiunto che l'Ira "dovrebbe farci
riflettere su come migliorare i nostri quadri normativi sugli
aiuti di Stato e adattarli a un nuovo ambiente globale".
Von der Leyen si è però detta contraria a una 'guerra
commerciale' con gli Usa: "L'Europa farà sempre ciò che è giusto
per l'Europa. Quindi sì, l'Ue risponderà in modo adeguato e ben
calibrato alla legge sull'inflazione americana. Ma questo
significa che ci impegneremo in una costosa guerra commerciale
con gli Stati Uniti nel bel mezzo di una guerra vera e propria?
Questo non è nel nostro interesse. Né nell'interesse degli
americani"
"Per la leader dell'esecutivo Ue tuttavia, "dobbiamo
considerare tre aspetti particolarmente impegnativi: primo, la
logica del 'Buy American' alla base di parte dell'Ira; in
secondo luogo le agevolazioni fiscali che potrebbero portare a
discriminazioni; e terzo, i sussidi alla produzione che
potrebbero portare a una corsa ai sussidi".
Quanto all'Unione europea, "sebbene sia fondamentale che gli
Stati membri abbiano la flessibilità di investire i loro bilanci
in settori strategici, questo approccio non può essere autonomo,
perché favorirebbe gli Stati con tasche profonde e porterebbe a
distorsioni che finirebbero per minare il mercato
unico. Abbiamo quindi bisogno di una risposta europea comune a
questa sfida, sia a breve che a medio termine. La nuova politica
industriale assertiva dei nostri concorrenti richiede una
risposta strutturale. Nel mio discorso sullo stato dell'Unione
ho introdotto l'idea di istituire un fondo sovrano".
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