La Scozia si allinea ai piani di
riapertura post Covid formalizzati ieri dal governo centrale
britannico di Boris Johnson a partire dal 17 maggio per
l'Inghiltera, salvo piccole distinzioni. Lo ha annunciato oggi
la first minister locale di Edimburgo e leader indipendentista
Nicola Sturgeon, la cui amministrazione è competente in materia
sanitaria sul territorio scozzese in forza della devolution al
pari di quelle del Galles o dell'Irlanda del Nord.
Sturgeon ha indicato dalla stessa data un ridimensionamento
dal livello di allerta 3 al livello 2 in quasi tutta la Scozia,
con l'eccezione della contea orientale di Moray, a nord di
Aberdeen, dove i contagi sono tornati a salire nelle ultime
settimane più che in qualunque altra zona del Regno. Un
ridimensionamento che, esclusa Moray, consentirà fra l'altro
come in Inghilterra un allentamento delle restrizioni dei
contatti sociali e familiari al chiuso oltre che all'aperto, la
ripresa del servizio indoor anche degli alcolici nei pub e
spostamenti e viaggi più liberi all'interno della nazione.
Consentiti pure gli abbracci tra familiari e amici, sia pure con
alcune limitazioni relative a persone vulnerabili o non
vaccinate, verso le quali resta raccomandato il distanziamento.
Alleggerimento ancora più ampio, con allerta in calo al livello
1, infine, nelle Isole Occidentali scozzesi, nei remoti
arcipelaghi delle Orcadi e delle Shetland, nonché nelle isole
delle spopolate Highlands, salvo Skye, Argyll e Bute.
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