I prigionieri uiguri nella regione
cinese dello Xinjiang "devono essere fucilati a vista" se
tentano di fuggire dai campi di "rieducazione" dove, secondo gli
attivisti dei diritti umani, si dice siano detenuti in modo
arbitrario decine di migliaia di persone.
Un cache di file della polizia, presumibilmente ottenuti da
hacker e condivisi con i media stranieri, ha rivelato anche i
volti di quasi 3.000 persone, compresi bambini, che sembrano
essere stati confinati nelle strutture a causa della loro
religione. Secondo quanto riporta la Bbc, le foto sarebbero
reali e frutto del riconoscimento facciale, mentre dai fascicoli
ufficiali è emerso un protocollo interno della polizia che
"descrive l'uso di routine di ufficiali armati in tutte le aree
dei campi, il posizionamento di mitragliatrici e fucili di
precisione nelle torri di guardia e l'esistenza di una politica
di sparatorie per chi cerca di scappare". L'ordine , in altri
termini, è di "freddare" chiunque tenti la fuga.
Da ieri, l'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani
Michelle Bachelet è per la prima volta dal 2005 in visita in
Cina avendo in programma di recarsi per pochi giorni nello
Xinjiang. Malgrado l'Alto Commissario abbia precedentemente
detto che avrebbe richiesto l'accesso "senza restrizioni" nella
regione del nordovest per condurre una "valutazione
indipendente", i termini della sua visita non sono stati
divulgati e le autorità cinesi hanno insistito sul fatto che non
permetteranno altro che una "visita amichevole" ai fini del
dialogo.
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