(ANSA) - BUENOS AIRES, 22 MAR - La vicepresidente
dell'Argentina, Cristina Kirchner, ha affermato di non aver
paura di finire in carcere tornando ad accusare la giustizia
argentina di essere assoggettata ai poteri forti e di praticare
il "lawfare", ovvero di usare la legge per la persecuzione degli
avversari politici.
"Non ci perdoneranno mai di aver ridotto la diseguaglianza
nel Paese", ha affermato Kirchner in un evento organizzato a
Buenos Aires al margine del Forum mondiale per i diritti umani
in corso di svolgimento nella capitale argentina.
"Tutte le persecuzioni nei miei confronti hanno a che fare
con l'economia", ha aggiunto, sottolineando quindi che "il
lawfare non colpisce qualsiasi governo, ma i governi che
redistribuiscono la ricchezza".
"Non mi importa se finirò in carcere, la questione è poter
tornare a costruire un Paese come quello che abbiamo avuto", ha
quindi affermato Kirchner, che a dicembre è stata condannata in
primo grado a sei anni nel cosiddetto 'caso Vialidad'.
Nella conferenza, intitolata "Dal partito militare al
partito della Giustizia", la vicepresidente argentina era
accompagnata dagli ex capi di Stato e di governo della Bolivia,
Evo Morales; dell'Ecuador, Rafael Correa; della Spagna, Jose
Luis Rodriguez Zapatero; e dall'ex giudice spagnolo Baltazar
Garzon. (ANSA).
Argentina: Kirchner, non mi importa di finire in carcere
Per la vicepresidente giustizia spinta da motivi politici
