(ANSA-AFP) - QUITO, 24 GIU - Gli indigeni che manifestano da
una dozzina di giorni contro il costo della vita in Ecuador
vogliono "perpetrare un colpo di stato". E' l'accusa lanciata
dal presidente ecuadoriano Guillermo Lasso mentre nuovi scontri
riprendono vicino al parlamento di Quito. Lasso, che si è detto
"aperto a un dialogo che permetta di raggiungere risultati
concreti", alla televisione ha detto: "Chiediamo alla comunità
internazionale di mettere in guardia contro questo tentativo di
destabilizzare la democrazia in Ecuador".
Quasi 14.000 manifestanti indigeni sono mobilitati in tutto il
paese per protestare contro l'aumento del costo della vita e
chiedono in particolare un calo dei prezzi del carburante. Il
bilancio delle violente proteste è finora di sei morti e decine
di feriti, mentre Quito è in gran parte paralizzata e il suo
accesso è bloccato da numerosi posti di blocco. Proseguono i
violenti scontri con la polizia nei pressi del Parlamento: al
lancio di pietre e oggetti di ogni tipo, gli agenti hanno
risposto con cannoni ad acqua e con gas lacrimogeni e granate
sonore. (ANSA-AFP).
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