Le famiglie dei jihadisti marocchini
detenuti o bloccati in Siria e Iraq hanno manifestato oggi a
Rabat per chiederne il rimpatrio, giorni dopo il sanguinoso
attacco mortale dello Stato Islamico contro una prigione nel
nord-est della Siria. In piazza sono scese circa cento persone.
"Vogliamo portare l'attenzione sulla sofferenza dei nostri
figli e delle nostre figlie e ci appelliamo alle autorità
marocchine affinché li riportino indietro", ha affermato Meriem
Zabroun, capo di un'associazione dei familiari dei jihadisti. Il
gruppo ha condotto una campagna in particolare per il ritorno
delle mogli e dei figli dei combattenti dell'Isis. "Non abbiamo
problemi sul fatto che vengano processati qui - ha aggiunto -,
ma ciò che conta è che vengano portati a casa".
Le forze democratiche siriane (Sdf) dominate dai curdi hanno
annunciato mercoledì scorso di aver riconquistato la prigione di
Ghwayran nel nord-est della Siria dopo l'attacco dell'Isis la
scorsa settimana.
Rabat afferma che più di 1.600 uomini, 290 donne e 630
bambini si trovano nell'area a cavallo tra l'Iraq e la Siria dal
2011. Circa 500 sono agli arresti, tra cui 380 bambini. Circa
270 uomini sono tornati in Marocco e la la metà di loro è stata
processata.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA