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'Ragazza italiana arrestata in Iran', l'appello del papà su Fb

'Ci ha chiamato piangendo, chiedendo aiuto'

È stata arrestata mentre festeggiava il suo compleanno Alessia Piperno, la romana fermata a Teheran. A rivelarlo è il papà, Alberto, il quale ha spiegato che proprio da quel giorno non si avevano più tracce della figlia. L'uomo, titolare di una libreria nel quartiere Tuscolano di Roma, ha ricevuto diversi attestati di solidarietà per la vicenda. Il viaggio in Iran di Alessia Piperno era uno dei tanti che la ragazza continuava a fare ormai da sette anni, da quando aveva deciso di diventare una travel blogger molto conosciuta sui social.

In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall'Iran, Alessia faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la "decisione più saggia" sarebbe quella di lasciare il Paese ma - scrive - "non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai". "E non lo faccio per sfidare la sorte - continua - ma perché anche io ora sono parte di tutto questo". Successivamente, cinque giorni fa nel giorno del suo trentesimo compleanno, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio.

"Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso". Così all'ANSA Alberto Piperno, il padre di Alessia . "Dopo la telefonata dal carcere di ieri da parte di Alessia non abbiamo più avuto altre notizie, non l'abbiamo più sentita", aggiunge.

L'Ambasciata d'Italia a Teheran, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo la vicenda dell'arresto di Alessia Piperno avvenuto il 28 settembre scorso da parte delle forze di polizia iraniane. Mentre la Rappresentanza sta effettuando le opportune verifiche per far luce sulle motivazioni, i genitori sono stati ricevuti quest'oggi alla Farnesina dal Direttore Generale Italiani all'Estero Luigi Maria Vignali. Ad essi è stata ribadita l'attenzione con cui il Ministero segue la vicenda e assicurata ogni necessaria assistenza consolare nell'auspicio che si faccia rapidamente luce su quanto accaduto e che si risolva il caso.

 

 

"In questo momento non possiamo parlare, ci dispiace, è un momento delicato". Sono queste le parole di uno dei dipendenti della libreria della famiglia di Alessia Piperno. Nella libreria di famiglia, nel quartiere Tuscolano a Roma, si respira preoccupazione: è aperta come ogni giorno ma all'interno i titolari preferiscono non parlare con i giornalisti così come consigliato loro. All'interno del negozio c'è solo la mamma della ragazza.

Alessia era entrata in Iran con altri turisti. La donna, secondo quanto si apprende, era con un gruppo di alcune persone nel quale c'erano anche un polacco, un francese e un altro italiano. Prima di arrivare a Teheran, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, il gruppo di turisti avrebbe visitato Rasht, la città iraniana ad una trentina di chilometri dal mar Caspio, capoluogo della regione di Gilan. Poco meno di una settimana fa la Piperno si sarebbe poi diretta nelle zone del Kurdistan iraniano: con lei ci sarebbero stati il cittadino francese e il polacco mentre l'altro italiano non avrebbe seguito il gruppo ed avrebbe lasciato il Paese per raggiungere l'India. La trentenne avrebbe poi fatto ritorno nella capitale, dove, secondo quanto lei stessa ha fatto sapere in una telefonata alla famiglia, sarebbe stata arrestata. Al momento non si conoscerebbe però il luogo in cui si trova la ragazza e lo stesso italiano che era con lei in viaggio avrebbe raccontato di non sentirla da 4 giorni.

L'appello del papà. "Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre.     Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data.     Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. Arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate.     Chiedeva aiuto". E' il disperato appello, lanciato su Facebook, dal padre di Alessia Piperno, una ragazza italiana che sarebbe stata fermata in Iran. Sulla vicenda non si ha nessuna conferma ufficiale e il post del padre è stato poi rimosso dall'account dell'uomo, dopo essere stato più volte condiviso sul social. Nel post il padre racconta che la figlia "è una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli: si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato".     "Noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice 'vi prego, aiutatemi'. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie", conclude l'uomo.

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