L'impronta di carbonio dei Sistemi di
pagamento istantanei (TIPS) dell'Eurozona nel 2019 è stata quasi
40.000 volte inferiore a quella di Bitcoin. Lo rivela una
ricerca della Banca d'Italia, che ha messo a confronto le
emissioni di gas serra dei bitcoin con quelle del servizio per i
pagamenti elettronici istantanei istituito nel 2018 dalla Banca
centrale europea e dalle Banche centrali degli stati della Ue
(Eurosistema).
La differenza dell'impronta carbonica secondo la ricerca è
solo in piccola parte spiegata dal minor volume complessivo di
transazioni di TIPS, in quanto l'incremento marginale delle
emissioni per transazione aggiuntiva è molto contenuto: anche se
TIPS lavorasse a pieno ritmo, questa differenza rimarrebbe
pressoché invariata.
L'enorme discrepanza nell'impronta di carbonio di TIPS e
Bitcoin deriva dal fatto che quest'ultimo utilizza una notevole
quantità di energia al fine di generare fiducia e consenso tra i
partecipanti alla rete, mentre nel caso di TIPS questa fiducia è
fornita dall'Eurosistema.
Il confronto viene poi esteso anche ad altre infrastrutture
di pagamento. Le prestazioni di TIPS, per quanto meno
pronunciate che nel caso del confronto con Bitcoin, rimangono
tuttavia sensibilmente più elevate.
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