Ha chiuso in calo Piazza Affari
(Ftse Mib -1,05% a 22.488 punti) alla vigilia del dato
sull'inflazione in luglio. In calo a 211 punti il differenziale
tra Btp e Bund tedeschi, mentre il rendimento annuo decennale è
salito di solo mezzo punto base al 3,024%. Pochi gli scambi,
limitati a 1,35 miliardi di euro di controvalore, il più basso
delle ultime 5 sedute, come normalmente avviene nel mese di
agosto. Il rialzo del greggio (Wti +% a dollari al barile) ha
favorito soprattutto Saras (+5,07%) fuori dall'indice dei grandi
titoli, e in minor misura Tenaris (+1,01%) ed Eni (+0,4%).
Ha prevalso il segno meno sul paniere dei grandi titoli, con
forti vendite su Stm (-5,28%), penalizzata insieme al resto del
comparto in Europa. Sotto pressione anche Interpump (-4,16%),
Pirelli (-3,38%) e Stellantis (-2,54%), in linea coni rivali
europei. Deboli anche Ferrrari (-1,8%), Cnh (-1,49%) e Iveco
(-1,07%), insieme a Exor (-2,01%) a monte della catena di
controllo dell'ex-Lingotto.
In ordine sparso le banche, con Bper (+0,81%) in rialzo dopo
la riserva del tribunale di Genova sul ricorso della famiglia
Malacalza nei confronti di una delibera assembleare di Carige,
che blocca l'operatività del Cda dell'Istituto ligure,
controllato al 93,9% dopo l'Opa che si è conclusa lo scorso 29
luglio. Il verdetto finale dei giudici è atteso nei prossimi
giorni. Segno meno per Banco Bpm ( -0,85%) e Unicredit (-0,56%),
poco mossa Intesa (-0,07%), mentre Mps ha lasciato sul campo
l'1,48%. Poco mossa Tim (+0,05%), lieve rialzo per Leonardo
(+0,4%), Generali (+0,53%) e Snam (+0,58%).
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